ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… studiano la sostenibilità/ 120

18 Apr 2025
Directories Sustainability Trend Commenta Invia ad un amico
Una selezione di studi e ricerche su business e finanza responsabili che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. In questo numero: Meridian Compensation Partners - ESMA - Goldman Sachs Am - Pwc - Bankitalia

Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e costituiscono una parte rilevante del data base accessibile ai registrati ET.pro.

ABBIAMO PARLATO DEL REPORT…

Are Your Compensation Programs Ready for a Business Transformation?” (Meridian Compensation Partners)

ARTICOLO: Come trattenere i nuovi leader in azienda?

Le trasformazioni aziendali profonde richiedono programmi di compensation mirati a garantire la continuità organizzativa e trattenere i talenti chiave. Secondo Meridian Compensation Partners, strumenti come piani azionari e incentivi non servono solo a competere sul mercato, ma anche a contenere l’ansia occupazionale e sostenere la coesione interna. In contesti di incertezza può servire un approccio above market con obiettivi e incentivi coerenti con la creazione di valore a lungo termine. Parallelamente, il 2024 ha segnato un record di uscite di Ceo negli Usa, rivelando un ricambio generazionale che impatta leadership e stabilità. I nuovi executive, più mobili e digitali, mostrano stili e aspettative diversi rendendo essenziale costruire un senso di appartenenza attraverso sistemi di incentivazione basati su performance di lungo periodo ed equity compensation. Le aziende devono quindi ripensare compensation, leadership e metriche, integrando le esigenze delle nuove generazioni con le sfide organizzative, per evitare discontinuità e sostenere la strategia nel tempo.

ABBIAMO PARLATO DELLO STUDIO…

Fund names: ESG-related changes and their impact on investment flows” (Esma)

ARTICOLO: Gli assicuratori puntano sugli Esg nel 2025

Lo studio Esma su oltre 71.000 fondi ha rilevato una standardizzazione dei termini Esg. La dicitura “Esg” è presente in oltre il 40% dei nuovi prodotti commercializzati dal 2021. Negli ultimi dieci anni la percentuale di fondi Ucits e Fia con nomi Esg è passata da meno del 3% al 9%, con i fondi Ucits al 15 per cento. Questa crescita è stata guidata principalmente dalla volontà di attrarre maggiori flussi. A partire dal 2021 l’incremento è stato meno sostenuto a causa del regolamento Sfdr e dei timori di greenwashing. I termini ambientali sono i più diffusi e determinano la maggiore crescita della raccolta, stimata mediamente in +16% di flussi nel primo anno. Al contrario, i riferimenti a fattori sociali e di governance non mostrano effetti significativi sulla raccolta.

ABBIAMO PARLATO DELLA SURVEY…

Global Insurance Survey” (Goldman Sachs Am)

ARTICOLO: Gli assicuratori puntano sugli Esg nel 2025

Secondo la 14ª edizione della “Global Insurance Survey” di Goldman Sachs Am, l’interesse degli assicuratori per l’investimento Esg/impact è in crescita, con la zona Emea in testa: il 99% considera il tema rilevante per il 2025, anche se solo il 19% lo ritiene prioritario. Seguono Apac e Americhe, dove il 41% non considera affatto l’Esg. Globalmente, il 58% degli assicuratori ha in portafoglio prodotti Esg specifici. Le principali motivazioni sono la pressione degli stakeholder, gli obblighi normativi e la mitigazione del rischio. Il 42% degli assicuratori globali teme che il cambiamento climatico possa costringerli a dismettere alcuni rami di attività, percentuale che supera il 50% nelle Americhe. Inoltre il 42% include gli scenari climatici nella valutazione del rischio o dell’asset allocation, soprattutto in Europa il 55% già lo fa e 29% intende farlo, nelle Americhe invece non vengono considerati dal 50% degli assicuratori. Cresce anche l’interesse per i private asset e l’adozione dell’Ia per ridurre i costi operativi.

ABBIAMO PARLATO DEL REPORT…

2025 Ai Business Predictions” (Pwc)

ARTICOLO: L’IA redditizia? Quanto più sarà etica

Nel report “2025 AI Business Predictions” di PwC, emerge che il Roi dell’intelligenza artificiale dipenderà sempre più dalla sua governance responsabile. Le aziende dovranno adottare approcci sistematici e trasparenti per garantire valore e fiducia, integrando criteri ESG e pratiche etiche. Il 46% dei dirigenti investe in Ai responsabile per differenziare servizi e prodotti. Anche senza obblighi normativi, stakeholder e clienti richiederanno convalida, precisione e trasparenza. Per garantire coerenza, è fondamentale adottare una tassonomia dei rischi Ai che includa modelli, dati, utenti, processi e compliance. L’Ai sarà cruciale per la sostenibilità, soprattutto nei settori ad alta intensità di emissioni. Tuttavia, nel 2025 non si raggiungerà un equilibrio tra domanda e offerta per limiti nella potenza di calcolo. Le aziende, che vedranno parte dell’impronta carbonica dell’Ai nei propri bilanci, richiederanno fornitori “green”. L’Ai facilita anche disclosure e compliance ESG automatizzando raccolta e analisi dati, e democratizzando l’accesso a informazioni utili per decisioni sostenibili a tutti i livelli aziendali.

ABBIAMO PARLATO DEL PAPER…

ESG metrics in CEO compensation: incentives and sustainability in the major EU economies” (Bankitalia)

ARTICOLO: Bankitalia: bonus Esg a rischio greenwashing

Tra il 2018 e il 2022, l’adozione di compensi Ceo legati a criteri ESG nelle principali economie Ue è cresciuta dal 25% al 90%. Tuttavia, secondo il paper della Banca d’Italia spesso le metriche risultano poco ambiziose o selezionate strategicamente “cherry picking”, sollevando il rischio di greenwashing. In Italia, l’82,5% delle aziende prevede incentivi Esg, con un numero medio di metriche superiore alla media Ue (3,3 contro 3). È aumentato anche il peso degli Esg nella retribuzione totale, in particolare nei piani di lungo termine. Tuttavia, molti obiettivi risultano generici o difficili da valutare, e spesso non sono chiaramente definiti, soprattutto in Italia. Inoltre, l’elevato tasso di raggiungimento dei target suggerisce obiettivi poco sfidanti. L’assenza di impatti negativi sulla performance economica supporta l’ipotesi che le metriche siano spesso “win-win”, senza necessità di modificare il modello di business.

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