ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… fanno sostenibilità/ 120

4 Apr 2025
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Una selezione dei protagonisti della sostenibilità che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. Una parte del mondo raccolto nelle ET.directories: Simone Ruiz-Vergote, Michael Disabato, Tom Gosling, Ben Caldecott, Linda-Eling Lee, Umar Ashfaq, Sam Woods, Nikhil Rathi, Pichai Chunhavajira

Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nel nostro database, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile.

ABBIAMO PARLATO DI…

Simone Ruiz-Vergote, Executive Director di Msci Research e Michael Disabato, Vice President di Msci Research

ARTICOLO: Msci: Omnibus non fermerà la trasparenza
Il pacchetto Omnibus, adottato dalla Commissione Europea il 26 febbraio, mira a semplificare i requisiti di rendicontazione sulla sostenibilità, ma potrebbe avere effetti contrastanti. Secondo gli esperti di Msci Research, la riduzione dei dati richiesti può aiutare a focalizzarsi su informazioni chiave per investitori e banche, ma potrebbe anche ridurre la comparabilità tra aziende e limitare la trasparenza. Tra le principali modifiche: riduzione delle aziende soggette alla Csrd (-80%), standard di rendicontazione volontari per Pmi, eliminazione degli standard settoriali e semplificazione degli Esrs. Se da un lato questo alleggerisce il carico burocratico, dall’altro rende più difficile valutare le emissioni e la sostenibilità dei portafogli di investimento. L’eliminazione degli standard settoriali e la limitazione dei dati disponibili per la catena del valore creano incertezze per investitori e istituti finanziari, che potrebbero interrompere alcuni obblighi di reporting temendo di non ottenere dati sufficienti per coprire i loro asset.

ABBIAMO PARLATO DI…

Tom Gosling, direttore dell’iniziativa di finanza sostenibile della London School of Economics e Ben Caldecott, founding Director of the Oxford Sustainable Finance Group

ARTICOLO: Il greenhushing pesa subito sui bonus
Le grandi aziende globali stanno rivedendo i loro impegni climatici, rimuovendo o riscrivendo obiettivi di sostenibilità dai loro siti web e piani retributivi per i dirigenti. Secondo il Financial Times, aziende come Walmart, Kraft Heinz, Meta e Ford hanno eliminato riferimenti al cambiamento climatico dai loro siti, mentre compagnie come Ubs e Hsbc hanno ridotto il peso degli obiettivi Esg nei piani di compensazione. Questo fenomeno, noto come greenhushing, sembra derivare da pressioni politiche e degli investitori, in particolare dagli Stati Uniti. Alcune Ong stanno riformulando le loro iniziative per evitare di perdere fondi, preferendo termini come “resilienza” anziché “cambiamento climatico”. Secondo esperti, questi cambiamenti potrebbero ridurre la trasparenza aziendale, sollevando dubbi sulla reale efficacia degli obiettivi Esg, spesso più legati alla retribuzione dei dirigenti che a un reale impatto ambientale.

ABBIAMO PARLATO DI…

Linda-Eling Lee, Head of Msci Sustainability Institute e Umar Ashfaq, Senior Associate of Msci Research

ARTICOLO: L’IA mappa 800 aziende che fanno adaptation
Un’indagine dell’Msci Sustainability Institute, in collaborazione con Gari, ha identificato 800 società quotate, circa l’11% del totale globale, che contribuiscono all’adattamento e alla resilienza climatica. Utilizzando l’Ai, i ricercatori hanno analizzato le business description di aziende dell’indice Msci Acwi Imi per individuare quelle impegnate in soluzioni di climate adaptation. Lo studio evidenzia che la finanza climatica si è finora concentrata sulla decarbonizzazione, mentre gli investimenti privati nell’adattamento e nella resilienza stanno emergendo solo ora. I settori coinvolti includono analisi meteorologica, agricoltura efficiente, resilienza della supply chain e infrastrutture termotecniche. Circa un terzo delle aziende identificate opera nei mercati emergenti. L’approccio combina Ai e revisione umana per garantire accuratezza e affidabilità, offrendo nuove opportunità di investimento nella transizione verso un’economia più resiliente.

ABBIAMO PARLATO DI…

Sam Woods, Ceo della Prudential Regulation Authority e Nikhil Rathi, Ceo della Financial Conduct Authority

ARTICOLO: La City congela norme Dei in finanza
I due enti regolatori finanziari del Regno Unito, Pra e Fca, hanno deciso di non introdurre nuove normative su diversità e inclusione, temendo oneri aggiuntivi per le imprese in un contesto economico difficile. Sebbene riconoscano l’importanza del tema, hanno preferito allinearsi agli sforzi governativi per ridurre la burocrazia. La decisione riflette anche l’influenza degli Stati Uniti, dove sotto la presidenza Trump molte aziende hanno ridotto i programmi Dei. La Fca ha inoltre rinunciato a rendere pubblici i nomi delle aziende sotto indagine, preoccupata per le possibili ripercussioni reputazionali. Intende comunque trovare un equilibrio tra trasparenza e tutela aziendale. Il Regno Unito mira a rendere il settore finanziario più competitivo riducendo le regole obbligatorie. Tuttavia il dibattito resta acceso, soprattutto a Londra, dove il Comitato per il Tesoro ha denunciato un persistente sessismo nel settore finanziario, ribadendo la necessità di misure concrete per migliorare la cultura aziendale.

ABBIAMO PARLATO DI…

Pichai Chunhavajira, Ministro delle finanze della Thailandia

ARTICOLO: La luce Esg che viene dall’Est
L’Asia emerge come attore chiave nella finanza sostenibile, con la Cina in prima linea. Il 20 febbraio, il Ministero delle Finanze cinese ha pubblicato il primo Sovereign Green Bond Framework, favorendo emissioni green di alta qualità. Nel 2024, le obbligazioni sostenibili asiatiche hanno raggiunto i 100 miliardi di dollari (+17% sul 2023), con la Cina che ha rappresentato il 43% del totale. Anche Corea del Sud e Giappone contribuiscono significativamente. In Thailandia, il governo ha lanciato il fondo Thai Esg Extra per incentivare investimenti sostenibili con benefici fiscali, attirando fino a 6,2 miliardi di dollari. Il Giappone, invece, ha rilasciato nuovi standard di rendicontazione Esg allineati a quelli internazionali. L’interesse retail giapponese per l’Esg è moderato: il 47,3% degli investitori considera questi fattori importanti ma subordinati al rendimento. Tuttavia, il 64,3% non è interessato a prodotti Esg, sebbene il 59,4% di chi lo è preferisca fondi focalizzati su aziende environmentally friendly.

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