Viias: per l’inquinamento atmosferico gli italiani vivono 10 mesi in meno
L’inquinamento atmosferico è responsabile ogni anno in Italia di circa 30 mila decessi solo per il particolato fine (PM 2.5), pari al 7% di tutte le morti (esclusi gli incidenti). In termini di mesi di vita persi, questo significa che l’inquinamento accorcia mediamente la vita di ciascun italiano di 10 mesi; 14 per chi vive al Nord, 6,6 per gli abitanti del Centro e 5,7 al Sud e isole. Guardando al futuro invece, se non vi sarà un drastico cambiamento di strategia e livello di ambizione, l’Italia va verso un netto peggioramento, in concomitanza con la ripresa economica: questo è l’allarme lanciato dal Progetto VIIAS (Valutazione Integrata dell’Impatto su Ambiente e Salute dell’inquinamento atmosferico), finanziato nel quadro delle iniziative del Centro Controllo Malattie (CCM) del Ministero della Salute e presentato ieri a Roma.
All’interno di questo evento, e a commento di questi dati, Cittadini per l’Aria, ente non profit impegnato a lavorare per il miglioramento della qualità dell’aria, ha potuto far sentire la propria voce ed esprimere la propria preoccupazione nel corso di una tavola rotonda a cui l’Associazione, seppur costituitasi solo lo scorso 1°aprile, è stata invitata quale interlocutore privilegiato.
«Oggi è un giorno molto importante per l’Italia e le politiche dell’aria; il giorno in cui il nostro Paese, e chi lo dirige, ha, nero su bianco, il dato delle morti premature e del danno sanitario, area per area, causati dagli inquinanti dell’aria. Questi dati – e dunque la certezza dell’insufficienza delle politiche messe finora in atto – obbligano oggi chi governa a prendere coscienza che è indispensabile cambiare livello di ambizione sia sul fronte delle politiche nazionale e regionali, che su quello europeo. Occorre comprendere che grandissima parte di quelle morti si sarebbero potute evitare con politiche più efficaci e tempestive» spiega Anna Gerometta, Presidente di Cittadini per l’Aria. «Oggi facciamo appello a tutti i cittadini che si impegnano quotidianamente per un’aria più pulita affinché ci contattino, con la speranza di poter condividere un percorso che faciliti, in tempi brevi, il miglioramento delle politiche dell’aria.»
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