#SettimanaSri presenterà studio ffs-mefop sui fondi pensione
Un benchmark Sri per la previdenza
La Settimana Sri chiama all’appello la finanza previdenziale. Con una massa in gestione pari a 131 miliardi di euro, i fondi pensione italiani si trovano di fronte a una scelta: da un lato la tensione al rendimento, in coerenza con i rischi connessi al loro mandato; dall’altro l’esigenza di una declinazione socialmente responsabile della loro azione. Rendimento e Sri sono due parole chiave, dunque, che non necessariamente si avviano in direzioni opposte. Anzi.
Già lo scorso anno, ETicaNews ha analizzato queste tendenze in atto nel mondo del risparmio gestito, dai fondi comuni, alle reti, ai fondi pensione. Nell’indagine pubblicata nell’ebook #CommunitySri è emerso come, su un campione di 15 operatori previdenziali italiani, circa l’87% avesse confermato l’esistenza di un valore “sociale” che induce gli investitori a scegliere un prodotto Sri a parità degli altri parametri.
Ebbene, questa valenza si fa via via più impellente nel momento in cui si allarga la comprensione del significato di determinati investimenti e i risparmiatori iniziano ad accendere un piccolo faro sulla destinazione dei propri risparmi.
Lo studio che sarà presentato il 18 novembre a Roma, nell’ambito della conferenza conclusiva della Settimana Sri rappresenta una fotografia dello stato dell’arte in Italia rispetto all’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di buon governo di impresa da parte degli operatori previdenziali.
Il Forum per la Finanza Sostenibile (Ffs), in collaborazione con Mefop Spa (società per lo sviluppo del Mercato dei Fondi Pensione) presenterà, infatti, il primo “benchmark italiano su operatori previdenziali e investimenti sostenibili”.
«Lo scopo di questo lavoro è tracciare un quadro del mercato previdenziale “sostenibile” guardando ai soggetti di dimensioni maggiori», afferma Arianna Lovera, research officer di Ffs, che ha curato la ricerca. «Se i principali piani previdenziali integrano questo tipo di considerazioni ai propri investimenti potrebbero fungere da traino per lo sviluppo dell’Sri in Italia».
29 DOMANDE, 4 AREE DI SOSTENIBILITÀ
Ffs e Mefop hanno analizzato le politiche di investimento sostenibile operate dagli investitori previdenziali italiani attraverso la somministrazione di un questionario composto da 29 domande a risposta chiusa, volto a indagare quattro “aree di sostenibilità”: governance (per esempio, con quale frequenza il Cda valuta le performance anche dal punto di vista della sostenibilità degli investimenti); politica di investimento socialmente responsabile (come il riferimento a convenzioni internazionali); attuazione delle politiche di investimento; trasparenza e responsabilità (come la pubblicazione di documenti che indichino le politiche Sri adottate).
Il campione di riferimento è stato stabilito sulla base della dimensione delle masse gestite da ciascun piano previdenziale, con la selezione dei primi dieci per ciascuna delle seguenti categorie: Fondi Pensione Negoziali (Fpn); Fondi pensione aperti (Fpa); Piani individuali pensionistici (Pip); Fondi pensione preesistenti (Fpp), istituiti prima della riforma del 1993; Enti previdenziali (Ep).
Complessivamente, le masse gestite dai piani inclusi nel campione sono pari a 128.840 milioni di euro.
Dal 2003, il Forum partecipa alla realizzazione dell’European Sri Study di Eurosif (organizzazione paneuropea di cui il Forum è parte), «In questa ricerca biennale Eurosif fotografa gli investimenti sostenibili in Europa e monitora anche il mercato degli istituzionali – continua Lovera -. Si tratta di una mappatura del mercato Sri, con un dettaglio delle masse investite con criteri di sostenibilità. Lo studio che presenteremo insieme a Mefop a novembre delineerà, per la prima volta in Italia, un benchmark che, non solo fotografa, ma mette anche a confronto le politiche e le pratiche di sostenibilità degli investitori previdenziali».
Nella prima edizione i dati saranno presentati in forma aggregata, «ma a partire dalla prossima abbiamo intenzione di assegnare un punteggio a ogni piano previdenziale facendo una sorta di classifica, con l’obiettivo di incoraggiare l’emulazione dei soggetti più attenti alle questioni di sostenibilità».
L’ESEMPIO OLANDESE
L’indagine si basa sulla metodologia usata dall’omologo olandese di Ffs, ossia Vdbo (Dutch Association of Investors for Sustainable Development), che a ottobre dello scorso anno ha presentato l’ottava edizione del suo benchmark, in cui ha analizzato, sulla base delle quattro direttrici utilizzate anche nell’indagine italiana, le politiche di investimento responsabile dei fondi pensione olandesi, che hanno una massa gestita di oltre mille miliardi di euro in totale. Il campione dello studio olandese è composto da 49 fondi; l’indagine copre tutto il mercato degli operatori previdenziali: il tasso di risposta registrato per l’edizione 2014 è infatti del 100 per cento.
Tra le finalità della ricerca, anche quella di creare un dialogo tra quanti affidano i propri risparmi agli strumenti previdenziali e gli strumenti stessi, che potrebbero anche accettare i suggerimenti dei propri investitori. Il valore sociale volto a creare una “community”, insomma, come rilevato anche nell’indagine di ETicaNews a cui si è accennato in partenza, che a sua volta può creare “valore”.
Raffaela Ulgheri
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