Analisi dell'indicatore Waci all'interno dei fondi internazionali
Un anno in corsa per azionari low carbon
Il paniere composto dai fondi azionari internazionali con bassa esposizione a società a elevata intensità di carbonio (misurata dall’indicatore Msci Fund Waci) ha battuto gli altri panieri, segnando a fine ottobre un rendimento annuale di 25,6%, con un delta di oltre cinque punti percentuali rispetto il paniere composto da fondi con un’esposizione molto alta che invece ha totalizzato 20,4% (dati a fine ottobre 2024). All’interno della categoria, poco più della metà dei fondi azionari internazionali ha un’esposizione moderata alle società a elevata intensità di carbonio (Waci); non solo, il 54% degli asset manager ha in gestione fondi con una Waci media moderata.
I dati fanno riferimento al campione di fondi azionari internazionali autorizzati (small e large cap) censiti all’interno del database di Analysis (per l’indagine è stata utilizzata la share class principale per ciascun comparto per un totale di 779 fondi unici).
Oggetto dell’analisi l’indicatore Msci Fund Weighted Average Scope 1+2 Carbon Intensity (Waci) che misura l’esposizione di un fondo a società ad alta intensità di carbonio e rappresenta la stima delle emissioni di gas a effetto serra (Ghg) per 1 milione di dollari di ricavi nelle partecipazioni del fondo (tCO2e/$M sales). L’indicatore è disponibile per 702 fondi; dati a luglio 2024.
Sulla base dell’interpretazione di Msci, a seconda del valore dell’indicatore, un fondo è più o meno esposto a società a elevate emissioni secondo questi range: Very Low (per un esposizione tra 0 e <15), Low (da 15 a <70), Moderate (da 70 a <250), High (da 250 a <525) e Very High (da 525 a <2000).
LA WACI ALL’INTERNO DEI FONDI AZIONARI INTERNAZIONALI
Analizzando il campione di fondi azionari, emerge che su 164 società di gestione presenti nella categoria i cui fondi sono coperti dall’indicatore Waci, più della metà (54%) ha una Fund Waci media (calcolata sulla media della Waci dei singoli fondi) nel range moderate e un significativo 39% delle società di gestione si colloca nel range low. Meno rappresentati i livelli high (4%) e very low e very high (1% in entrambi i casi).
Tra le diverse case di gestione, considerando quelle la cui offerta vanta almeno 5 fondi azionari internazionali (all’interno del campione in media ciascuna società ha 4,5 fondi coperti dall’indicatore Msci), si distinguono in ordine di Fund Waci media Morgan Stanley, J.Safra Sarasin, Ninety One, Schroders e Robeco, tutte nel range low.
Passando invece all’analisi sui fondi, emerge che più della metà (il 51%) si colloca nel range moderate, mentre il 44% nel range low.
I PANIERI A CONFRONTO
Sulla base dei livelli di Fund Waci, sono stati costruiti 5 diversi panieri all’interno dei quali i fondi accomunati dal medesimo range di Waci sono equi-pesati.
Confrontando i panieri su diversi orizzonti temporali emerge che da inizio anno quello composto da fondi low carbon (ossia con Fund Waci low) ha fatto meglio degli altri segnando un rendimento di 13,6%, seguito a breve distanza dal portafoglio moderate (13,11%). Il portafoglio high carbon invece si “ferma” al 12% e poco più indietro troviamo il portafoglio very low carbon (11,84%) e very high carbon (11,4%) (dati al 31/10/2024).
Sempre in termini di rendimento, a un anno il paniere azionario internazionale low carbon è avanti a tutti gli altri (25,6%) mentre su un orizzonte più lungo, a tre anni, ha la meglio il paniere moderate carbon (15%) (dati al 31/10/2024).
Passando ai risultati annuali, il 2023 è stato senza dubbio l’anno del paniere di fondi very low carbon che con un 26,2% si sono portati in testa alla classifica staccando di diversi punti i competitor. Nel 2022 invece, tutti i panieri hanno registrato risultati negativi ma quelli high carbon, e very high carbon in particolare, hanno saputo contenere meglio le perdite (dati al 31/10/2024).
In termini di rischio invece, a un anno ha la meglio il portafoglio azionario internazionale very high carbon (volatilità pari a 7,8%) mentre risulta più rischioso il portafoglio very low carbon (9%); sui tre anni la situazione è la medesima (8,8% di volatilità per il very high carbon e 14,9% per il very low carbon) (dati al 31/10/2024).
Noemi Primini
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