Imprese e investitori chiedono all’Ue zero emissioni. Non c’è l’Italia
Alla vigilia del vertice Ue sul futuro dell’Europa, che si terrà il prossimo 9 maggio a Sibiu, in Romania, gli amministratori delegati di oltre 50 aziende (tra cui Unilever e Ikea), investitori e coalizioni hanno chiesto all’Unione europea di approvare una strategia di de-carbonizzazione a lungo termine per raggiungere l’obiettivo zero emissioni nette entro il 2050.
Con una lettera pubblicata lo scorso 29 aprile, i manager hanno invitato i capi di Stato e di governo della Ue a porre i cambiamenti climatici in cima alle priorità dell’Unione, in modo da garantire alle imprese e agli investitori la fiducia necessaria per investire nella sostenibilità.
I firmatari, sia multinazionali sia aziende operanti a livello nazionale (provenienti da Regno Unito, Francia, Germania, Portogallo, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia, Spagna e Danimarca), coprono diversi settori industriali e rappresentano in totale oltre 1,5 milioni di dipendenti. Le coalizioni di imprese e di investitori che sostengono questa iniziativa riuniscono più di 16mila imprese, all’avanguardia sul fronte del clima.
Curiosamente, non c’è nessun nome dall’Italia.
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