Trump blocca la giustizia ambientale: tagli all’Epa e al Doj
L’amministrazione Trump ha sospeso quasi 200 dipendenti impegnati nei programmi di giustizia ambientale presso l’Agenzia per la Protezione Ambientale (Epa) e sta riducendo il personale di iniziative simili presso il Dipartimento di Giustizia (Doj). Come anticipato nella rassegna stampa aumentata ESG/400 di questa settimana, la decisione si inserisce nella strategia del presidente di eliminare il sostegno del governo federale alle politiche di diversità, equità e inclusione, nonché di indebolire le regolamentazioni ambientali dell’era Biden.
Secondo quanto confermato dall’Epa, 168 dipendenti dell’Ufficio per la Giustizia Ambientale e i Diritti Civili Esterni sono stati messi in congedo amministrativo. L’agenzia ha dichiarato che queste funzioni «non erano correlate ai doveri statutari dell’agenzia o al lavoro sui finanziamenti». Anche il Doj sta ridimensionando il proprio ufficio ambientale, con circa 20 impiegati della Sezione di Diritto e Politica Ambientale del Dipartimento interessati da una «riduzione della forza lavoro».
Le organizzazioni ambientaliste denunciano che questi tagli mettono a rischio le comunità minoritarie e a basso reddito che vivono vicino a impianti inquinanti, riducendo le loro tutele legali e normative. «L’attacco caotico dell’amministrazione Trump all’Epa e all’Ufficio di Giustizia Ambientale esporrà gli americani a un maggiore inquinamento letale», ha dichiarato Jen Duggan, direttrice dell’Environmental Integrity Project.
Oltre a queste sospensioni, l’Epa ha avvertito oltre 1.000 dipendenti in prova, molti dei quali impiegati in programmi sul cambiamento climatico, che potrebbero essere licenziati immediatamente se non dimostreranno la necessità del loro ruolo. Anche il Doj ha interrotto tutte le cause ambientali in corso e ha rimosso i dirigenti delle sezioni di applicazione delle normative ambientali.