Le foreste italiane hanno perso il 10% del loro valore economico a causa dell’inquinamento da ozono. Lo rivela uno studio condotto da un team di dieci ricercatori provenienti da Enea, Cnr e Università di Firenze, in collaborazione con l’azienda francese di servizi satellitari Argans, e pubblicato su Nature Scientific Reports. L’analisi prende come riferimento la situazione al 2005
La ricerca evidenzia che questa perdita di redditività economica può portare, nel lungo periodo, anche a un progressivo abbandono delle aree forestali più esposte. Finora, si è registrata una riduzione di oltre l’1% della superficie forestale destinata alla produzione di legname, con un danno potenziale che potrebbe arrivare fino a 2,85 miliardi di euro (circa 870 euro per ettaro).
Inoltre, il report evidenzia che le foreste in Italia sono più a rischio rispetto a quelle dell’Europa del Nord a causa del clima più caldo che stimola la formazione di questo gas. I risultati variano anche tra le Regioni italiane: la Sardegna è risultata la regione con la maggiore riduzione dell’area forestale redditizia, con una perdita di oltre 10mila ettari (-6,2%). Mentre a subire le maggiori perdite economiche sono state Liguria (1.229 euro per ettaro), Campania (628 euro), Calabria (568) e Lazio (527).
ArgansCnrEneaforesteozonouniversità di firenze