Standard Ethics alza l’Outlook attribuito allo Stato della Città del Vaticano
Standard Ethics, nell’ambito della propria attività istituzionale, ha elevato l’outlook dello Standard Ethics Rating (See) attribuito allo Stato della Città del Vaticano (Scv) a “EE” Positivo dal precedente “EE” Stabile (28 ottobre 2013). Lo ha cominicato con una nota la stessa società di rating sottolineando anche che la valutazione allo Stato della Città del Vaticano viene effettuata nella sua natura di Ente sovrano di diritto pubblico internazionale formalmente distinto dalla Santa Sede e secondo parametri generali standard, seppure adeguatamente adattati alle sue particolarità, tenuto conto che esso persegue dalla sua nascita (1929) una particolare tradizione istituzionale di tipo teocratico.
Nel corso della prima valutazione fatta nel 2013, Standard Ethics ha rilevato un ridimensionamento della distanza tra lo Scv e le richieste internazionali in fatto di trasparenza e di rendicontazione delle proprie finanze e delle proprie istituzioni finanziarie, ed una fattiva collaborazione per la “crescita della Comunità internazionale”. La società di rating ricorda che in particolare, sono apparsi rilevanti i passi effettuati contro il rischio di riciclaggio, illecito finanziario e finanziamento del terrorismo, soprattutto grazie al graduale adeguamento alle indicazioni del Financial Action Task Force – Groupe d’action financière (FATF – GAFI) ed alle raccomandazioni della Divisione Moneyval del Consiglio d’Europa (processo necessario per accedere alla c.d. “white list” dell’Ocse).
Sempre secondo gli analist di Standard Ethics, il passo di governance più significativo dello Scv fu individuato nella Legge N.XVIII dell’8 ottobre 2013 approvata dalla Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, avente per oggetto un organico e “stabile” intervento legislativo in materia di trasparenza, vigilanza ed informazione finanziaria. Si tratta di un provvedimento che porta a conclusione un percorso avviato alcuni anni fa con la costituzione dell’Autorità d’Informazione Finanziaria (Aif).
Questo percorso è proseguito con altri provvedimenti come la Lettera Apostolica in forma di «Motu Proprio» Fidelis dispensator et prudens per la costituzione di una nuova struttura di coordinamento degli affari economici e amministrativi, i nuovi Statuti dei nuovi Organismi Economici (con comunicazione del 22 febbraio 2015). Mentre, in termini più propriamente politici, si segnala le lettera d’indirizzo del Santo Padre (del 2 febbraio 2015) circa la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. Gli esperti di Standard Ethics ricordano che rimangono sotto osservazione elementi di transizione della legislazione interna in merito agli abusi verso i minori (si rimanda alle Normae de gravioribus delictis).
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