L’Ue sostiene che, ogni anno, circa il 20% del cibo prodotto nell’Unione viene sprecato, causando «danni sociali, ambientali ed economici inaccettabili». Affinché il sistema alimentare intraprenda un percorso sostenibile c’è bisogno, per Bruxelles, di più dati sugli sprechi di cibo rispetto a quelli attualmente disponibili. Per colmare questa lacuna, la Commissione europea ha adottato, il 6 maggio scorso, un atto delegato (i “delegated acts” consentono alla Commissione di operare modifiche a una normativa in virtù di una sorta di «accesso secondario» garantito, appunto, dalle deleghe) che stabilisce una metodologia comune di misurazione degli sprechi alimentari, in grado di supportare gli Stati membri nella quantificazione dei rifiuti prodotti. Sulla base di una definizione comune di «rifiuto alimentare», la metodologia mira a garantire un monitoraggio coerente dei livelli di spreco in tutta l’Unione.
La prevenzione degli sprechi alimentari è stata identificata come uno dei settori prioritari dell’Action plan per la circular economy, adottato dalla Commissione a dicembre 2015, e lo spreco alimentare è anche uno dei dieci principali indicatori del Circular economy monitoring framework. Grazie alla revisione della legislazione Ue sui rifiuti, adottata a maggio 2018 come parte dell’Action plan per l’economia circolare, sono state introdotte misure specifiche sulla prevenzione dei rifiuti alimentari. La nuova legislazione sui rifiuti impone agli Stati membri di attuare programmi nazionali di prevenzione, di ridurre lo spreco alimentare in ogni fase della filiera e di monitorare e riferire sui livelli di sprechi.
Il piano Ue mira a raggiungere il Goal 12 (Responsible consumption and production) degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) Onu, che prevede il dimezzamento degli sprechi alimentari pro capite, sia a livello di distribuzione sia fra i consumatori. L’atto delegato definisce ciò che deve essere misurato come spreco alimentare in ogni fase della catena di approvvigionamento alimentare e le modalità di esecuzione di tale operazione, ma offre una certa flessibilità per quanto riguarda le modalità di raccolta dei dati a livello nazionale. Con il sostegno della “Eu Platform on Food Losses and Food Waste” e altri gruppi di esperti, la Commissione seguirà da vicino l’attuazione dell’atto delegato organizzando scambi regolari con gli Stati membri, al fine di facilitare l’attuazione pratica e condividere l’apprendimento. Sulla base della nuova metodologia gli Stati dovrebbero istituire un quadro di controllo, al fine di fornire alla Commissione i primi nuovi dati sui livelli di sprechi alimentari entro la metà del 2022, con il 2020 come primo anno di riferimento.
Circular economy Action planCircular economy monitoring frameworkEu Platform on Food Losses and Food WasteSDGs