S&P: la finanza islamica può aiutare a centrare i target Onu di sostenibilità
“La finanza islamica potrebbe contribuire a far raggiungere alcuni degli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite fissati entro il 2030″. Lo sostiene il report annuale di Standard & Poor’s sulla finanza islamica intitolato
“Islamic Finance Could Aid Modestly In Achieving Sustainable Development Goals” (scaricabile qui).
L’analisi degli esperti di S&P fa riferimento all’Assemblea Onu del settembre 2015 in cui sono stati fissati 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e 169 target misurabili basati su cinque pilastri: persone, pianeta, prosperità, pace e partnership.
“La finanza islamica potrebbe giocare un ruolo, almeno uno moderato, nel favorire il raggiungimento dei target dell’Onu, in particolare quelli che sono in linea con i principi chiave della finanza islamica” spiega Mohamed Damak, Standard & Poor’s Global Head of Islamic Finance. Il fatto che questo aiuto possa essere per ora solo “modesto” secondo S&P è dovuto anche al fatto che si tratta ancora di un segmento di finanza dalla dimensioni limitate e devono ancora fatti diversi passi per sbloccare tutte le potenzialità di questo settore. Per gli analisti qualcosa comunque si sta già muovendo: recenti emissioni di titoli sukuk (ovvero rispettosi dei principi della finanza islamica) fatte da alcuni istituzioni creditizie internazionali forniscono già alcuni esempi concreti.
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