Sostenibilità nella Gdo, buona la performance ma pochi report
Nella grande distribuzione organizzata (Gdo) si registrano buone performance di sostenibilità, ma la reportistica è da migliorare. Lo rivela la nuova edizione dell’”Osservatorio sulla Gdo italiana alimentare e i maggiori operatori stranieri“, realizzato dall’Area Studi Mediobanca.
La ricerca aggrega i dati economici e finanziari di 117 aziende nazionali e dei 27 maggiori player internazionali per il periodo 2015-2019. Per l’Italia la copertura è stimata pari al 93% del mercato. Lo studio comprende anche un focus sulla sostenibilità della Gdo in Italia e all’estero.
Emerge che le imprese della Gdo trattano diffusamente di sostenibilità in sezioni dedicate dei propri siti internet: l’87,3% dei gruppi italiani e il 96,5% di quelli esteri. È invece sporadica in Italia la presenza di report dedicati: solo nel 62,5% del totale, contro il 96,4% rilevato nei gruppi internazionali. E i retailer italiani appaiono allineati ai grandi player internazionali sui temi oggetto di misurazione analitica.
Per quanto riguarda le risorse umane, invece, nel 2019 la forza lavoro femminile era pari al 62,9% del totale in Italia, contro il 60,3% dell’estero; le ore annue di formazione dispensate ai dipendenti che ne hanno diritto ammontano a 16,3 in Italia e 21,6 all’estero; il ricorso al part-time interessa il 52% dell’organico in Italia, il 43,8% all’estero.
Infine, il report riporta i dati sui temi ambientali: la quota di rifiuti differenziati è pari al 75,1% in Italia e al 71,7% all’estero. E anche l’intensità energetica è allineata a circa 450 kWh per mq. Tuttavia, i retailer italiani sono meno impattanti in termini di intensità carbonica: 136 kg di CO2 per mq contro 208 kg.
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