Social bond e crowdfunding, oggetti misteriosi per l’impresa sociale
I nuovi strumenti di capitalizzazione responsabile (social bond, capitali di rischio, equity crowdfunding, social lending) sono praticamente sconosciuti alle imprese sociali. Il dato emerge dalla XI edizione dell’Osservatorio sull’Impresa sociale dell’Associazione Isnet (in partnership con Banca Etica per il focus su “Strumenti per lo sviluppo delle imprese sociali”), progetto realizzato interrogando i propri panel di Cooperative sociali (400), Imprese sociali ex lege (100) e Società Benefit con certificazione B Corp a oggi presenti in Italia. L’obiettivo è quello di valutare la capacità dell’impresa sociale di cogliere le trasformazioni come una opportunità.
Ebbene, l’Osservatorio evidenzia un certo ottimismo sulle prospettive economiche: per il terzo anno consecutivo aumentano le cooperative sociali che dichiarano un andamento in crescita per il 2016 (+8,4% rispetto all’anno precedente) e il 41,5% prevede di chiudere in crescita il 2017.
Tuttavia, il 70% del Panel dichiara di non aver completamente raggiunto gli obiettivi di innovazione, lamentando la mancanza di risorse (84,3% degli intervistati).
Di conseguenza, scrive Isnet, «stupisce che i nuovi strumenti di capitalizzazione (social bond, capitali di rischio, equity crowdfunding, social lending) previsti dalla Riforma del Terzo Settore, siano poco o per niente noti al 64,5% degli intervistati. Un altro 8% afferma di essere contrario a queste forme di capitalizzazione per timore di perdere la governance».
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