Sdgs, per Unipol 600 milioni di investimenti entro il 2021
Nel 2018, gli investimenti che hanno soddisfatto i criteri di sostenibilità definiti da Unipol hanno rappresentato il 98,2% del suo portafoglio complessivo. Il gruppo ha stimato che i 12,5 miliardi di euro investiti in titoli non governativi eligible (ossia in accordo con i criteri Esg definiti dalle politiche di investimento di Unipol) hanno determinato la creazione di valore «ambientale, sociale e cognitivo» per 380 milioni di euro. Nel piano strategico 2019-2021, si prevede che il valore delle esternalità positive creato nell’anno 2021 raggiungerà i 440 milioni (+16% rispetto al 2018). Il terzo bilancio integrato e il piano strategico del gruppo assicurativo sono stati presentati ieri presso la Torre Velasca di Milano mettendo in evidenza l’impegno sugli investimenti tematici a supporto degli Sdgs: l’obiettivo è raggiungere i 600 milioni investiti in questo modo nel 2021, con un aumento di oltre l’80% rispetto al 2018. Il contributo agli Sdgs sarà rafforzato anche dalla vendita di prodotti con impatto sociale e ambientale, che il gruppo si è impegnato a portare al 30% di penetrazione sul portafoglio complessivo assicurativo (dal 22,7% del 2018).
Per l’occasione è stata organizzata la tavola rotonda “Finanza sostenibile: il ruolo degli Sdgs nell’economia reale”, con l’obiettivo di approfondire la riflessione su un tema oggetto di significativi sviluppi, a pochi giorni dalla pubblicazione da parte della Commissione europea degli strumenti chiave per la realizzazione dell’Action plan sulla finanza sostenibile. L’introduzione di Marisa Parmigiani, responsabile sostenibilità del Gruppo Unipol, ha illustrato le misure recentemente definite a livello europeo riguardo alla tassonomia delle attività sostenibili e le altre linee guida definite dal Teg (Eu green bond standard e benchmarks). A seguire, Simon Zadek, senior advisor to the administrator of the United Nations Development Programme e, da novembre 2018, sherpa della Task force on digital financing of the sustainable development goals voluta dal Segretario generale delle Nazioni Unite, ha descritto le opportunità e i rischi che la digitalizzazione della finanza sta creando nello scenario attuale. Nel corso dell’evento si sono confrontati su questi temi, in una tavola rotonda, il group ceo di Unipol, Carlo Cimbri, il presidente di Assonime, Innocenzo Cipolletta, e Panos Seretis, head of Esg research Emea di Msci.
AssonimeCarlo CimbriGruppo UnipolInnocenzo CipollettaMarisa ParmigianiMsciPanos SeretisSimon ZadekTask force on digital financing of the sustainable development goalsUnited Nations Development Programme