Riconoscimento facciale, Candriam chiede più trasparenza
Candriam, gestore globale multi-asset con focus su investimenti sostenibili e responsabili, ha lanciato una nuova iniziativa di engagement collaborativo per affrontare i rischi legati ai prodotti e ai servizi basati sulla tecnologia di riconoscimento facciale (Frt).
Il progetto, della durata di due anni, invita gli investitori a firmare la Dichiarazione degli investitori sul riconoscimento facciale, accolta favorevolmente dai Principi per l’Investimento Responsabile della Nazioni Unite (Unpri). Inoltre, li incoraggia ad aprire un dialogo costruttivo con le aziende internazionali che sviluppano o utilizzano questa tecnologia e a farsi portavoce dell’esigenza di una maggiore trasparenza.
Il 30 marzo, Candriam ha anche pubblicato un white paper sull’argomento, “Riconoscimento facciale e diritti umani: linee guida per gli investitori“, in cui vengono esaminati i rischi e le opportunità degli investimenti legati alla Frt.
Il riconoscimento facciale è una tecnologia utilizzata per la sicurezza, le forze dell’ordine, la medicina e il marketing in tutto il mondo, a eccezione di Lussemburgo, Belgio e Marocco. Il mercato di questa tecnologia si avvia a raggiungere i 9,6 miliardi di dollari entro il 2022 e si stima che entro la fine del 2021 il numero delle videocamere di sorveglianza attive toccherà il miliardo.
Per questo motivo, l’adozione in massa della Frt nell’ultimo decennio ha fatto nascere preoccupazioni in merito al suo impatto sulla protezione dei dati e sulle libertà civili, con diverse società accusate di violazione dei diritti umani. Inoltre, sono emersi problemi legati all’accuratezza della tecnologia, che hanno portato a errori di identificazione e a bias su sesso e razza.
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