Recovery fund, Transparency chiede più misure anti mazzette
Il prossimo bilancio settennale dell’Unione europea e i recovery fund legati all’emergenza Covid-19 sono a rischio di abuso a meno che non vengano messi in atto meccanismi di controllo aperti, basati sui dati e partecipativi per proteggere gli appalti pubblici. Questo è l’allarme lanciato da Transparency International attraverso una missiva ai leader europei.
Oltre al “meccanismo dello Stato di diritto” attualmente negoziato a Bruxelles, si legge in una nota, i gruppi della società civile di tutta l’Unione Europea sollecitano il Consiglio europeo, il Parlamento e la Commissione a dare priorità alle misure antifrode e anticorruzione per i fondi che saranno erogati attraverso il prossimo round di finanziamenti.
La necessità di spendere un ammontare di risorse senza precedenti di quasi 2mila miliardi di euro comporta rischi significativi di cattiva gestione, appropriazione indebita e frode, che sono solo accelerati dalla pandemia Covid-19.
Il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale e i fondi “Next Generation EU” “devono finanziare il progresso e il bene comune; non dovrebbero finanziare la politica o le tasche dei corrotti”, riporta la lettera di Transparency. Ai leader dell’Ue viene chiesto di integrare gli ambiziosi piani di finanziamento con disposizioni anticorruzione, misure per aumentare la quantità e la qualità dei dati sugli appalti pubblici nonché meccanismi di controllo partecipativi.
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