Il via libera definitivo

Rating Esg, approvata la legge Ue

27 Nov 2024
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L’Unione europea ha approvato in via definitiva la legislazione per regolamentare i fornitori di rating Esg che vogliono operare all’interno del blocco. Le nuove regole impongono criteri di trasparenza su metodologia e fonti usate, l'autorizzazione e supervisione dell'Esma sui fornitori, e paletti contro i conflitti di interesse

È finita l’era del Far West nelle praterie dei rating sulle attività ambientali, sociali e di governance (Esg). L’Unione europea ha approvato in via definitiva la legislazione per regolamentare i fornitori di rating Esg che vogliono operare all’interno del blocco. L’ultimo via libera è arrivato il 19 novembre con il voto favorevole del Consiglio europeo per adottare il testo concordato con il Parlamento europeo all’inizio di quest’anno (Leggi l’articolo “Rating Esg, accordo Ue sul primo set di regole”). A sua volta, l’Europarlamento aveva già approvato le nuove regole nel maggio 2024. Ora la legislazione sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore dopo 20 giorni, mentre si potrà iniziare ad applicarla 18 mesi dopo l’entrata in vigore.

Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 393 “Ue, via libera alla legge sui rating Esg), la legge nasce su proposta della Commissione europea, presentata il 13 giugno 2023 su sollecito dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma), con l’obiettivo di migliorare la trasparenza, l’affidabilità e la comparabilità dei rating Esg e risolvere i conflitti di interesse, aumentando così la fiducia degli investitori nei prodotti finanziari sostenibili. Secondo le nuove regole, i fornitori di rating Esg saranno posti sotto l’autorità e la supervisione dell’Esma, dovranno essere autorizzati e rispettare una serie di requisiti nelle proprie metodologie e fonti di informazione.

LE NUOVE REGOLE

Nel comunicato stampa con cui annuncia la notizia, Bruxelles ha evidenziato l’impatto sempre più importante dei rating Esg sul funzionamento dei mercati dei capitali e sulla fiducia degli investitori nei prodotti di investimento sostenibili. Proprio per questo ruolo sempre più di spicco, si è resa necessaria l’introduzione di nuove regole per le agenzie di rating, cioè per chi fornisce le valutazioni sul profilo di sostenibilità di aziende e strumenti finanziari, valutandone l’impatto sulla società e sull’ambiente e l’esposizione ai rischi associati alle questioni di sostenibilità. A spingere in primis per un intervento del legislatore è stata l’Esma, che all’inizio del 2021 ha inviato una lettera alla Commissione europea in cui ha illustrato come l’attuale stato non regolamentato del settore dei rating Esg e la conseguente mancanza di trasparenza rappresentassero un potenziale rischio per gli investitori.

Il regolamento è passato attraverso la lunga procedura legislativa ordinaria dell’Ue e una consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea tra il 15 giugno e il 1° settembre 2023, che ha ricevuto 68 feedback da parte degli stakeholder del settore (Leggi l’articolo “Rating Esg, allarme sui ‘controversy score’”). L’obiettivo individuato era quello di rafforzare l’affidabilità e la comparabilità dei rating Esg, migliorare la trasparenza e l’integrità delle operazioni svolte dai fornitori e prevenire potenziali conflitti di interesse. Alla fine, le norme introdotte stabiliscono che:

  • i fornitori di rating Esg stabiliti nell’Unione europea dovranno essere autorizzati e supervisionati dall’Esma. Inoltre, dovranno rispettare gli obblighi di trasparenza, in particolare per quanto riguarda la loro metodologia e le fonti di informazione;
  • i fornitori di rating Esg stabiliti fuori dal blocco che desiderano operare nel mercato europeo dovranno ottenere un’approvazione dei loro rating Esg da un fornitore di rating Esg autorizzato dall’Ue, un riconoscimento basato su un criterio quantitativo o essere inclusi nel registro Ue dei fornitori di rating Esg sulla base di una decisione di equivalenza tra le autorità del Paese di origine dei fornitori e l’Esma.

Infine, il regolamento ha introdotto come principio una separazione tra attività e business al fine di prevenire conflitti di interesse.

Alessia Albertin

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