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Rassegna stampa aumentata ESG/ 405
La “Rassegna stampa aumentata ESG” di ETicaNews, è un resoconto di analisi e commenti, principalmente orientato a livello internazionale, che punta la lente su alcuni dei principali snodi dell’informazione sui temi di sostenibilità negli ultimi sette giorni. Dando la precedenza agli argomenti su cui l’attenzione di ETicaNews è costante.
omnibus: ministri ue a favore, parlamento diviso
- OGGETTO – L’Ecofin ha appoggiato la proposta di regolamento Omnibus sulla sostenibilità, mentre il Parlamento è fortemente diviso
- DATA – 12 marzo 2025
- FONTE – EU Omnibus: EU finance ministers back proposal, Parliament heavily divided
- PAROLE CHIAVE: Unione europea, pacchetto Omnibus, sostenibilità, Commissione europea, Parlamento europeo, Consiglio dell’Ue, Ecofin, Csrd, Csddd, ministri delle finanze
Il pacchetto Omnibus sulla sostenibilità, proposto dalla Commissione europea, è stato presentato il 10 marzo al Parlamento europeo e l’11 marzo ai ministri delle finanze dell’Ue. La proposta di riforma ultimato a febbraio, che propone di rinviare e modificare la Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) e la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (Csddd), entrerà in vigore solo una volta che il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue avranno raggiunto un accordo. Nel dibattito in plenaria, gli europarlamentari si sono fortemente divisi su quale direzione intraprendere sul pacchetto. Nella riunione del Consiglio Affari economici e finanziari (Ecofin), invece, tutti i ministri delle finanze europei hanno accolto con favore la riforma e hanno appoggiato la proposta di ritardare la Csrd e la Csddd di due e un anno, rispettivamente. Inoltre, il Consiglio dell’Unione Europea ha nominato un gruppo di lavoro dedicato alla revisione delle proposte del pacchetto Omnibus.
Germania, emissioni in calo grazie alle rinnovabili
- OGGETTO – Nel 2024 la Germania ha tagliato del 3,4% le sue emissioni di gas serra rispetto all’anno prima
- DATA – 14 marzo 2025
- FONTE – German emissions fell 3.4% in 2024, on track for 2030 climate goals
- PAROLE CHIAVE: Germania, Agenzia federale dell’ambiente, emissioni di gas serra, obiettivi climatici, Net zero, energie rinnovabili
L’Agenzia federale dell’ambiente della Germania ha certificato una diminuzione di circa il 3,4% delle emissioni di gas serra nel Paese nel 2024, rispetto all’anno prima. Nello specifico, le emissioni di anidride carbonica sono scese a 649 milioni di tonnellate l’anno scorso, al di sotto di una cifra preliminare di 656 milioni di tonnellate pubblicata dal think-tank Agora Energiewende con sede a Berlino a gennaio, e dell’obiettivo legale per il 2024 di 693,4 milioni. Questo risultato mette la più grande economia dell’Europa sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi climatici per il 2030. La Germania mira a ridurre le emissioni di gas serra del 65% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 e il Net zero entro il 2045. Il risultato è stato possibile soprattutto grazie a un forte aumento dell’espansione delle energie rinnovabili, che rappresentano circa il 54% del consumo lordo di elettricità del Paese. Tuttavia, i tagli alle emissioni nei settori dei trasporti e dell’edilizia sono rimasti modesti, rispettivamente all’1,4% e al 2,3%, mancando gli obiettivi legali.
D&I, anche londra fa un passo indietro
- OGGETTO – La Financial Conduct Authority e la Prudential Regulation Authority hanno abbandonato i piani per imporre regole più severe sulla diversità e l’inclusione per le società finanziarie del Regno Unito
- DATA – 12 marzo 2025
- FONTE – UK watchdogs scrap diversity and inclusion rules for financial firms
- PAROLE CHIAVE: Regno Unito, Financial Conduct Authority, Prudential Regulation Authority, diversità, inclusione, società finanziarie, disclosure, reporting, governo, Trump
La Financial Conduct Authority (Fca) e la Prudential Regulation Authority (Pra), i due principali regolatori finanziari del Regno Unito, hanno cancellato i piani per imporre regole più severe sulla diversità e l’inclusione (D&I) per le società finanziarie. Nello specifico, i piani delineati avrebbero richiesto alle società di servizi finanziari di divulgare maggiori informazioni sulle loro politiche di diversità e inclusione e più dati sulla diversità del personale, tra cui età, etnia, genere, religione e orientamento sessuale. La Fca abbandonerà anche la proposta, oggetto di controversie, di nominare e svergognare pubblicamente le società regolamentate su cui indaga. Si tratta di proposte ampiamente criticate da politici e imprese, secondo cui aggiungerebbero un grosso onere di reporting alle imprese e creerebbero sovrapposizioni con le intenzioni del governo di legiferare in questo settore. Le decisioni della Fca e della Pra riflettono le crescenti pressioni da parte del governo britannico a ripensare le politiche sul tema per sostenere la crescita economica, ma anche il ritiro negli Stati Uniti dalle iniziative D&I dopo l’elezione di Donald Trump come presidente.
Le banche net zero potrebbero abbandonare l’impegno
- OGGETTO – A fine marzo i membri della Net-Zero Banking Alliance voteranno se abbandonare l’impegno di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C
- DATA – 11 marzo 2025
- FONTE – Banks’ climate alliance calls vote to ditch pledge on limiting warming to 1.5C
- PAROLE CHIAVE: Net-Zero Banking Alliance, clima, banche, riscaldamento globale, Accordi di Parigi, 1,5°C, Stati Uniti, Donald Trump
La Net-Zero Banking Alliance (Nzba), la principale alleanza globale per il clima delle banche, farà votare i suoi membri su una proposta di abbandonare l’impegno di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Le banche firmatarie potranno scegliere di indebolire le regole dell’Alleanza che impongono di allineare i loro 54 trilioni di dollari in asset con gli obiettivi degli Accordi di Parigi. La decisione è stata presa per cercare di mantenere i membri rimanenti dopo il recente esodo di massa che ha coinvolto molte importanti banche statunitensi. Dall’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti, infatti, la Nzba ha perso 14 membri statunitensi di spicco, tra cui JPMorgan Chase e Bank of America, rimanendo con 134 membri. E all’inizio dell’anno un gruppo di banche europee, che ora costituiscono i più grandi firmatari dell’Alleanza, ha minacciato di uscire dalla rete a meno che la Nzba non ammorbidisca le sue regole. Il processo di voto sulla proposta di allentare il requisito di adesione inizierà a fine marzo.
Australia, investitori attivisti contro il board sul clima
- OGGETTO – Il Centro Australasiatico per la Responsabilità Aziendale ha annunciato che si opporrà all’elezione dei direttori di Woodside Energy nella prossima assemblea generale annuale
- DATA – 13 marzo 2025
- FONTE – Activist investor against Woodside directors’ election due to climate concerns
- PAROLE CHIAVE: Australia, Woodside Energy, Centro Australasiatico per la Responsabilità Aziendale, Assemblea generale degli azionisti, rischi climatici, emissioni di carbonio, transizione climatica
Il Centro Australasiatico per la Responsabilità Aziendale ha annunciato che si opporrà all’elezione dei consiglieri nella prossima assemblea generale annuale di Woodside Energy, la principale azienda energetica australiana, a causa degli scarsi rendimenti e dei fallimenti nella gestione dei rischi climatici. L’investitore attivista ha spiegato che Woodside continua a seguire una strategia ad alto costo, ad alte emissioni di carbonio e a basso valore che ha portato a una sottoperformance finanziaria rispetto ai mercati locali e globali per gli azionisti. Il Centro ha detto che l’azienda non ha risposto al feedback degli investitori sulla gestione del rischio climatico, nonostante nel 2024 il 58% degli azionisti abbiano votato contro il Piano d’azione per la transizione climatica della società. Per questi motivi, l’investitore attivista raccomanda di votare contro i direttori di Woodside: Ann Pickard, presidente del comitato di sostenibilità; Ben Wyatt, attuale presidente del comitato di revisione e rischio; e Tony O’Neill, membro del comitato di sostenibilità.
google misurerà le emissioni degli inserzionisti
- OGGETTO – Google ha annunciato il lancio di nuovi report per consentire agli inserzionisti di misurare e gestire le emissioni di carbonio delle loro attività pubblicitarie
- DATA – 11 marzo 2025
- FONTE – Google to Provide Advertisers with Carbon Footprint Data for Ads
- PAROLE CHIAVE: Google, pubblicità, emissioni di carbonio, inserzionisti, Scope 1, 2 e 3, Csrd, Greenhouse Gas Protocol, Ad Net Zero Global Media Sustainability Framework
Google ha annunciato il lancio dei suoi nuovi report “Carbon Footprint for Google Advertising”, volti a consentire agli inserzionisti di misurare e gestire le emissioni di carbonio delle loro attività pubblicitarie. Questi rapporti forniranno agli inserzionisti i dati sull’impronta di carbonio delle loro campagne su tutte le piattaforme pubblicitarie di Google, tra cui Display & Video 360, Search Ads 360, Campaign Manager 360 e Google Ads. I report forniranno anche analisi dettagliate dei dati sulle emissioni Scope 1, 2 e 3, in conformità con il Greenhouse Gas Protocol, l’Ad Net Zero Global Media Sustainability Framework e le normative sulla rendicontazione della sostenibilità, come la direttiva Csrd dell’Ue, che richiedono alle aziende di fornire una rendicontazione completa e basata sui dati sulle emissioni della catena del valore, comprese quelle derivanti dalle attività di marketing. Per ora i nuovi rapporti sono disponibili solo per un numero di inserzionisti selezionati, ma in futuro è prevista una disponibilità più ampia.
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