ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… studiano la sostenibilità/ 86
Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e della finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.
ABBIAMO PARLATO DELL’ANALISI…
“Gss bonds 20th june 2022 – Latest insights and upcoming trends” (Mainstreet Partners)
ARTICOLO: Il duro effetto tassi sui bond Esg
La prospettiva di un aumento drastico dei tassi d’interesse, legata a variabili macroeconomiche quali guerra, blocco delle forniture e inflazione alle stelle, ha avuto un impatto negativo sul mercato fixed income, provocando un aumento dei rendimenti delle obbligazioni e un calo in termini di pricing. A pagare il conto più salato di questi trend è la categoria dei bond Gss, green, social & sustainability. È quanto emerge dal report trimestrale “Gss bonds 20th june 2022. Latest insights and upcoming trends” di Mainstreet Partners. All’origine della maggiore esposizione c’è la maggior durata delle obbligazioni sostenibili rispetto a quelle tradizionali. L’analisi confronta un paniere di fondi obbligazionari tradizionali con uno di fondi obbligazionari green di pari dimensioni, evidenziando come i primi abbiano una duration significativamente più bassa. Nel report c’è anche un quadro di riferimento per analizzare ogni obbligazione rispetto ai criteri tassonomici.
ABBIAMO PARLATO DELLA RICERCA…
“Ready, Set, Act – Seizing Opportunities Through Environmental Action In Italy” (Ministero della Transizione Ecologica e Cdp)
ARTICOLO: Il Ministero mappa la disclosure climatica
Nel 2021 la trasparenza ambientale in Italia da parte delle imprese è cresciuta del 42%, e di oltre il 20% per le città e le regioni. Lo rivela il report “Ready, Set, Act – Seizing Opportunities Through Environmental Action In Italy”, frutto della collaborazione tra ministero della Transizione Ecologica italiano e Cdp, ex Carbon Disclosure Project. Il documento analizza le tendenze ambientali tra aziende, città e regioni italiane e il loro livello di azione volontaria per il clima, le foreste e la sicurezza idrica. L’obiettivo è di aumentare la trasparenza dell’Italia sul tema e di misurare il contributo del Paese agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Emergono progressi nel reporting, ma va migliorata la quantità e la qualità. Il 40% delle aziende e 22 amministrazioni locali hanno obiettivi di riduzione delle emissioni; i reporting aziendali sui dati climatici sono aumentati del 55%, quelli sui dati forestali del 40%, sulla sicurezza idrica del 24%, e dalle città del 22 per cento.
ABBIAMO PARLATO DEL PAPER…
“Net Zero Stocktake 2022” (Net Zero Tracker)
ARTICOLO: Target net zero a bassa credibilità
L’ultimo report del Net Zero Tracker, “Net Zero Stocktake 2022”, mostra come il momentum legato alla definizione di target climatici stia continuando, ma vada di pari passo con un’allarmante mancanza di credibilità in un panorama internazionale in cui proliferano le metodologie per fissare e misurare gli impegni climatici. L’analisi ha l’obiettivo di valutare lo status e i trend internazionali relativi alla definizione dei target net zero di governi e aziende, nel percorso comune verso la decarbonizzazione. I risultati rivelano che solo un terzo di tutte le aziende che presentano target net zero rispettano effettivamente il criterio minimo delle “4P” (presenza di un Pledge Net zero, un piano per raggiungere i target, i processi per raggiungere gli impegni e la pubblicazione dei progressi annuali) e che, in termini di trasparenza e integrità, gli impegni presi non sono sufficienti ad assicurare di raggiungere quanto previsto dall’Accordo di Parigi.
ABBIAMO PARLATO DEL KEYNOTE SPEECH…
“Authority Keynote Speech” (Chiara Mosca, commissaria Consob)
ARTICOLO: La lectio di Consob alla ESG Business Conference
Sul sito www.esgbusiness.it sono disponibili nella sezione Documenti le slide del commissario Consob Chiara Mosca intervenuta nei lavori della ESG Business conference del 15 giugno a Palazzo Giureconsulti a Milano, durante la sessione plenaria del pomeriggio (Reporting, verso la Csrd). L’intervento ha tracciato il quadro delle evoluzioni della rendicontazione non finanziaria, dalla Dnf alla nuova Csrd, soffermandosi sul concetto di materialità e doppia materialità, nonché sulle novità introdotte dal regolamento Tassonomia. La presentazione si chiude con un excursus sulle novità introdotte dalla Csrd e sulle nuove sfide che si aprono, a partire dalla nuova visione di impresa che si espande a tutta la catena del valore, tema portante di questa settima edizione della ESG Business Conference.
ABBIAMO PARLATO DELL’INDAGINE…
“Reflect. Rethink. Reconsider. Why food waste is everybody’s problem” (Capgemini Research Institute)
ARTICOLO: Capgemini: raddoppia l’attenzione agli sprechi alimentari
L’attenzione dei consumatori verso lo spreco alimentare è più che raddoppiata negli ultimi due anni: il 72% dei consumatori è oggi consapevole dei propri sprechi, rispetto al 33% registrato prima del 2020. È quanto emerge dall’ultimo report del Capgemini Research Institute, “Reflect. Rethink. Reconsider. Why food waste is everybody’s problem”, che ha coinvolto un campione di 10mila consumatori e dirigenti di mille grandi organizzazioni attive nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti alimentari. Secondo il report, i consumatori stanno cercando nuovi modi per ridurre i propri sprechi: rispetto allo scorso anno, le ricerche sui social media di metodi per allungare la durabilità dei prodotti alimentari sono aumentate dell’80%. Risparmio sui costi (56%) e preoccupazioni legate alla fame nel mondo (52%) e al cambiamento climatico (51%) sono i principali motivi che spingono gli intervistati a cercare nuove soluzioni.
et.directoriesquellichequellichestudiano