ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… studiano la sostenibilità/ 67
Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e della finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.
ABBIAMO PARLATO DELla ricerca…
Sustainable voting behavior of asset managers: Do they walk the walk? (Robeco)
ARTICOLO: Robeco svela il greenwashing sull’engagement Esg
Con un position paper sul tema dell’engagement Esg, Robeco scopre il greenwashing sotto al tappeto degli asset manager. Nonostante abbiano integrato i criteri Esg nelle proprie politiche di voto e, soprattutto, nonostante aderiscano agli Unpri, le loro azioni vanno in direzione opposta: sono ancora molti quelli che votano contro le proposte ambientali e sociali delle imprese. Un paradosso portato alla luce dalla sgr internazionale che, a febbraio, ha diffuso una ricerca supportata dalla Amsterdam Institute for Social Science Research dal titolo “Sustainable voting behavior of asset managers: Do they walk the walk?”. Lo studio ha analizzato il comportamento degli azionisti appartenenti alle 50 più grandi Sgr statunitensi prendendo in considerazione oltre 20 milioni di voti depositati nel modulo N-PX presso la Securities and exchange commission (Sec) degli Stati Uniti nel periodo compreso fra il 2009 e il 2018.
ABBIAMO PARLATO DEL report…
Complementary Use and Linkage of the GRI Standards and B Lab’s B Impact Assessment (B Lab e Gri)
ARTICOLO: Il Gri si allea con il B Lab per ottimizzare il reporting Esg
Il Gri si allea con B Lab per il reporting Esg. «Due dei principali abilitatori globali per la gestione e la divulgazione dell’impatto ambientale, sociale e di governance – si legge in una nota – hanno unito le forze per aiutare le organizzazioni a ottenere di più dai loro strumenti di reporting e valutazione. Questa collaborazione permette alle aziende di ottimizzare il loro contributo ad un futuro più sostenibile». I Gri Standards sono gli standard di reporting di sostenibilità più adottati al mondo, mentre il B Impact Assessment (Bia), del B Lab, è uno strumento che aiuta le aziende a misurare e gestire l’impatto sui loro stakeholder (lavoratori, clienti, comunità e ambiente). L’alleanza consiste nella nuova pubblicazione Complementary Use and Linkage of the Gri Standards and Bia che permette a qualsiasi azienda di esplorare come i due approcci si allineano, e come sfruttare i dati del loro report di sostenibilità Gri con il report di impatto di B Lab, o viceversa.
ABBIAMO PARLATO DEL paper…
The Role of the Investment Management Industry and a Prescription for the Future (The 300 Club)
ARTICOLO: 300 Club: la filiera finanziaria cambi business model
Il modello di business complessivo dell’industria della gestione degli investimenti deve essere «riprogettato» per garantire la creazione di «ricchezza sostenibile» in una prospettiva di lunghissimo periodo. Parla di «decenni» il white paper “The Role of the Investment Management Industry and a Prescription for the Future” pubblicato da The 300 Club, il gruppo di sensibilizzazione globale agli investimenti sostenibili di cui fanno parte professionisti dell’investimento di tutto il mondo. Il gruppo sottolinea come l’attuale business model dell’industria finanziaria non sia «adatto allo scopo» e chiede che tutti gli anelli della catena di investimento lavorino insieme per fornire un cambiamento positivo. Abbandonare lo short term e accelerare sui processi di stewardship sono alla base della definizione della nuova investment chain.
ABBIAMO PARLATO DELlo studio…
Accountability Emergency: A review of UK-listed companies’ climate change-related reporting (2019-20) (ClientEarth)
ARTICOLO: Ftse, più che climate report sono greenwashing
La stragrande maggioranza delle principali società quotate nel Regno Unito non rivela in modo adeguato nei suoi reporting aziendali come il cambiamento climatico influenzerà le attività. E molte potrebbero addirittura violare le leggi vigenti sulla disclosure climate change-related. Lo rivela il nuovo studio “Accountability Emergency: A review of UK-listed companies’ climate change-related reporting (2019-20)” di ClientEarth, una ong che utilizza la legge per proteggere la vita sulla terra. Tra giugno e settembre 2020, ClientEarth ha analizzato i più recenti rapporti annuali dell’intero Ftse 100 e delle 150 più grandi aziende del Ftse 250 della Borsa di Londra. La ong ha anche sviluppato una valutazione quantitativa di come le informazioni aziendali corrispondono ai requisiti di divulgazione esistenti. Emerge che solo il 4% fa chiaramente riferimento ai fattori climatici nei propri resoconti finanziari. In generale, i rischi informativi per gli stakeholder sono significativi.
ABBIAMO PARLATO DELl’analisi…
Gender Diversity at European Banking Boards: Still a Long Way to Go (Dbrs Morningstar)
ARTICOLO: Banche indietro in gender diversity
Un’analisi di Dbrs Morningstar mette in guardia sugli scarsi risultati del settore bancario europeo in tema di gender diversity. Lo studio mette a confronto la composizione dei board a fine 2019 con quella di fine 2014 alla luce del contesto legislativo dei vari Paesi. Se è vero che c’è stato un miglioramento rispetto al passato, le donne rimangono però significativamente sottorappresentate nei board del settore bancario: oggi sono in media il 34% rispetto al 22% del 2014. I Paesi più virtuosi sono Norvegia e Svezia. Le singole banche con il livello più alto di rappresentanza sono Crédit Agricole, Credito Valtellinese and Svenska Handelsbanken, che hanno registrato un aumento di 20 punti base rispetto un aumento in media di 10 punti base. Inoltre, su un campione di 53 banche europee, solo sei hanno un ceo donna (tra queste in Italia Bnl) e solo tre hanno un presidente donna (tra queste l’italiana Mps).
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