ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… studiano la sostenibilità/ 118
Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e costituiscono una parte rilevante del data base accessibile ai registrati ET.pro.
ABBIAMO PARLATO DEL REPORT…
“Voting Matters 2024 ” (ShareAction)
ARTICOLO: I gestori Usa rinnegano l’Esg in assemblea
Nel 2024, il sostegno degli asset manager alle delibere Esg ha toccato un minimo storico: solo l’1,4% delle 279 proposte analizzate da ShareAction è stato approvato, in calo dal 3% del 2023 e dal 21% del 2021. Gli asset manager Usa hanno sostenuto solo il 19% delle risoluzioni, contro l’82% dei gestori europei. Generali Am e Eurizon si distinguono nella top ten globale. BlackRock, Vanguard, Fidelity e State Street figurano tra i peggiori. Il supporto alle climate resolutions non ha superato il 25%, mentre il sostegno ai diritti del lavoro è crollato dal 35% del 2023 al 21% del 2024.
ABBIAMO PARLATO DEL REPORT…
“2025 Proxy Season Preview” (The Conference Board, Esgauge, Russell Reynolds Associates e The Rutgers Center for Corporate Governance)
ARTICOLO: Proxy season 2025, Esg contro anti-Esg
Il panorama politico Usa influisce sulle assemblee degli azionisti 2025, con Esg e Dei al centro del dibattito. Secondo il report “2025 Proxy Season”, le proposte anti-Esg nel Russell 3000 sono passate da 23 nel 2021 a 112 nel 2024, mentre quelle anti-DEI da 1 a 13. A febbraio 2025, il 20% delle proposte azionarie proveniva da gruppi anti-Esg. Gli investitori Ue puntano sulla sostenibilità, mentre negli Usa prevale la materialità finanziaria. Il controllo sulla Dei si intensifica dopo l’annullamento degli standard Nasdaq. L’attivismo cresce con 411 campagne nel 2024, ma il supporto cala dal 57% al 38%. Nel 2025, le proposte Esg potrebbero ridursi, puntando sulla qualità.
ABBIAMO PARLATO DEL REPORT…
“Future of Boards – The Rise and Influence of Investor Stewardship” (Cambridge Institute for Sustainability Leadership e Dla Piper)
ARTICOLO: L’investor stewardship? Così aiuta il board
Il report “Future of Boards – The Rise and Influence of Investor Stewardship” del Cambridge Institute for Sustainability Leadership e Dla Piper analizza l’impatto della stewardship degli investitori sui board aziendali. Il voto degli azionisti su questioni Esg è ancora limitato, rendendo essenziale l’integrazione della sostenibilità nei modelli di business. Il private engagement è preferito al divestment per influenzare il cambiamento, con asset manager che collaborano strategicamente con i Cda per migliorare governance e gestione dei rischi. L’uso di Ai e una maggiore collaborazione nella catena di investimento aiutano a integrare la sostenibilità nel processo decisionale.
ABBIAMO PARLATO DELLO STATEMENT…
“Asset owner statement on climate stewardship” (Aegon UK, Australian Ethical Investment, Border to Coast Pensions Partnership, Brunel Pension Partnership, Church of England Pensions Board, Cornwall Pension Fund, Environment Agency Pension, Fund Greater Manchester Pension Fund, LGPS Central, London Pensions Fund Authority, Lothian Pension Fund, Merseyside Pension Fund, Nest, North East Scotland Pension Fund, Northern Ireland Local Government Officers’ Superannuation Committee, Oxfordshire Pension Fund, Pension Protection Fund, Pensionskasse Basel-Stadt, Phoenix Group, School Sisters of Notre Dame Collective Investment Fund, Scottish Widows, Shell Contributory Pension Fund, Sisters of Charity of St. Vincent dePaul of New York, SVVK-ASIR, The People’s Pension e West Midlands Pension Fund)
ARTICOLO: Sgr in ritiro Esg? Addio fondi pensione
Un gruppo di 26 investitori istituzionali e fondi pensione, con 1,5 trilioni di dollari in asset complessivamente in gestione, ha chiesto agli asset manager di rafforzare il loro impegno contro il cambiamento climatico, minacciando la revoca dei mandati. Questo si scontra con il ritiro di molti gestori patrimoniali da iniziative green, influenzato dalla rielezione di Trump e dall’orientamento politico negli Usa. I fondi pensione, con una visione di lungo termine, vedono il clima come un rischio strategico, mentre i gestori patrimoniali privilegiano benefici a breve termine. Il gruppo ha stabilito linee guida per valutare i gestori, inclusa una funzione di stewardship. Studi recenti evidenziano una crescente polarizzazione tra asset manager più o meno allineati alle istanze ambientali.
ABBIAMO PARLATO DEL REPORT…
“Venture Capital Monitor 2024” (Osservatorio Venture Capital Monitor, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Kpmg, Cdp Venture Capital sgr e Iban)
ARTICOLO: Business Angels italiani, il volo è meno Esg
Il rapporto evidenzia che il Venture Capital italiano, con 406 operazioni per 2 miliardi di euro investiti, fatica a integrare i criteri Esg. L’analisi Esg nel report è marginale, con solo una pagina dedicata, e il coinvolgimento dei Business Angels, che hanno investito 47 milioni di euro in startup, mostra un calo nell’adozione di criteri Esg rispetto agli anni precedenti. Solo il 57% li applica nelle decisioni di investimento e solo il 36% li include nella due diligence. Questo ritardo rischia di ridurre la competitività del mercato italiano agli occhi degli investitori internazionali. Per colmare il divario, è necessario un cambio di paradigma con un’integrazione più strutturale della sostenibilità nel Venture Capital.
ABBIAMO PARLATO DELLO STUDIO…
“What Directors Think 2025” (Corporate Board Member, Diligent e Fti Consulting)
ARTICOLO: D&I, le aziende Usa scelgono il silenzio
Le aziende statunitensi evitano sempre più di esprimersi su temi sociali e politici per ridurre i rischi reputazionali. Lo studio “What Directors Think” mostra che l’85% degli amministratori teme di perdere clienti per dichiarazioni controverse, in crescita rispetto al 71% del 2017. L’84% dei Ceo si astiene dal commentare pubblicamente, segno di una crescente avversione al rischio. Il 61% degli amministratori ritiene che i dirigenti debbano consultare il CdA prima di dichiarazioni sensibili, e l’81% delle aziende ha introdotto regole sulla comunicazione pubblica. Questo fenomeno, noto come greenhushing, riflette un focus sulla gestione del rischio anziché sulla trasparenza. Il report Esg Identity Corporate Index analizza come le aziende definiscono la loro identità sostenibile e il rapporto con la comunità. La ricerca 2025 considera anche i meccanismi di interazione con la società per comprendere come le aziende trasferiscano i loro valori all’esterno.
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