ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… studiano la sostenibilità/ 113

18 Ott 2024
Directories Sustainability Trend Commenta Invia ad un amico
Una selezione di studi e ricerche su business e finanza responsabili che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. In questo numero: RepRisk, Reclaim Finance, Kpmg, PwC, Eba

Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e della finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.

ABBIAMO PARLATO DEL RAPPORTO ANNUALE…

A turning tide in greenwashing? Exploring the first decline in six years” (RepRisk)

ARTICOLO: Greenwashing in calo, ma fa più male

Il report annuale di RepRisk sul greenwashing, che per il terzo anno consecutivo monitora le aziende accusate di fornire informazioni fuorvianti sul proprio impatto ambientale, evidenzia che mentre i dati del 2024 mostrano una diminuzione complessiva dei casi di greenwashing, quelli ad alto rischio sono aumentati di oltre il 30%. Il report si basa su un’analisi approfondita dei dati di oltre 150mila fonti pubbliche esaminate quotidianamente. Utilizzando big data, RepRisk individua i rischi di greenwashing attraverso criteri come la comunicazione ingannevole e l’impatto ambientale, incluso l’effetto sugli ecosistemi, la biodiversità e l’inquinamento. Quest’anno, inoltre, si è dato grande risalto agli sviluppi normativi, evidenziando come le nuove regolamentazioni stiano plasmando il panorama del greenwashing. Il report mostra come le nuove normative europee stanno ridefinendo le pratiche aziendali, ma aumentano anche il rischio di greenhushing.

ABBIAMO PARLATO DELLO STUDIO…

Targeting Ner Zero. The need to redesign bank decarbonization targets” (Reclaim Finance)

ARTICOLO: Banche decarbon, troppi target (col trucco)

Il settore bancario si trova in una vera e propria palude metodologica, dove l’estremo focus sui target sta distraendo dal vero obiettivo di decarbonizzare l’economia. A segnalarlo è Reclaim Finance, organizzazione non governativa di ricerca e attivismo, che ha analizzato 243 target settoriali di decarbonizzazione (sia in termini di riduzione delle emissioni in accordo con lo scenario di 1,5° di Cop21 sia di riduzione dell’esposizione dei crediti alla produzione di fossil fuel) adottati da 30 membri della UN-Convened Net-Zero Banking Alliance (Nzba), tra cui anche due banche italiane, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Il risultato è che delle 13 tipologie di target usate dalle banche e analizzate dallo studio, «solo due potrebbero essere efficaci nella decarbonizzazione». Lo studio avverte anche di fare attenzione al falso senso di precisione generato dalla metodologia sulle “emissioni finanziate” e segnala, tra le altre problematiche, la parziale copertura delle attività e la poca trasparenza nel disaggregare tipologie, Scope e gas.

ABBIAMO PARLATO DEL REPORT…

Kpmg 2024 Ceo Outlook” (Kpmg)

ARTICOLO: Kpmg: i ceo sono sempre più “politici”

Il report di Kpmg rivela che il 76% degli amministratori delegati globali sarebbe disposto a sacrificare una parte del business se questa danneggiasse la reputazione aziendale, intesa principalmente come posizionamento Esg. La decima edizione del Ceo Outlook di Kpmg, condotta tra luglio e agosto 2024, offre una panoramica sulla mentalità, le strategie e le tattiche di pianificazione di 1.325 capi azienda. L’indagine ha coinvolto aziende con fatturati annuali superiori ai 500 milioni di dollari, di cui un terzo supera i 10 miliardi, distribuite su 11 mercati e 11 settori industriali chiave. I risultati di quest’anno mettono in luce come i leader siano disposti ad agire quando si tratta di Esg. Il 68% ha affermato di essere pronto a prendere posizione su questioni sociali e politiche controverse, anche se queste dovessero entrare in conflitto con le preoccupazioni del consiglio di amministrazione.

ABBIAMO PARLATO DEL SONDAGGIO…

PwC’s 2024 Annual Corporate Directors Survey – Uncertainty and transformation in the modern boardroom” (PwC)

ARTICOLO: Esg sempre meno prioritari nei cda Usa

Secondo il sondaggio annuale di PwC, nei consigli di amministrazione degli Stati Uniti è calata l’attenzione e l’interesse verso le questioni ambientali, sociali e di governance (Esg). L’indagine ha coinvolto più di 520 amministratori di società quotate Usa. I risultati mostrano che, in questo clima politico polarizzato, sempre più cda hanno preso misure contro il crescente attivismo degli azionisti. Il sondaggio ha rilevato che solo per il 47% degli intervistati le questioni Esg fanno regolarmente parte dell’agenda del consiglio, in calo dal 52% dell’anno scorso anno e dal 55% del 2022. Il 55% degli amministratori ha detto che le questioni Esg fanno parte delle discussioni sulla gestione del rischio aziendale del consiglio, rispetto al 59% del 2023. Il 66% dei membri del board ritiene che «Esg significa cose diverse per persone diverse»; più di un terzo ritiene che «Esg è diventato un termine a pagamento e non ha più valore»; e solo il 7% ritiene che «Esg significa la stessa cosa della sostenibilità».

ABBIAMO PARLATO DELLA RELAZIONE…

Report on the application of gender-neutral remuneration policies by institutions and investment firms” (Eba)

ARTICOLO: Gender pay gap, banche Ue promosse

A due anni dalla pubblicazione delle sue linee guida sul tema, l’Autorità bancaria europea (Eba) ha analizzato l’applicazione di politiche retributive gender-neutral da parte di istituti e società d’investimento. La relazione, presentata alla Commissione europea, rivela che il settore bancario non incontra grossi ostacoli né nell’adozione né nell’attuazione di politiche retributive gender-neutral. L’indagine ha riscontrato un buon livello di compliance su adozione delle policy, monitoraggio, trasparenza con lo staff e revisioni periodiche, anche se alcuni soggetti non si sono ancora allineati. Nonostante i progressi compiuti, però, l’Authority ha riscontrato che il divario retributivo di genere persiste nel settore bancario e che molti aspetti di compliance potrebbero essere ulteriormente migliorati. L’Eba ha concluso che è necessario lavorare ancora per garantire le pari opportunità e prestare maggiore attenzione ai pregiudizi di genere.

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