ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… studiano la sostenibilità/ 111
Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e della finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.
ABBIAMO PARLATO DEL WHITE PAPER…
“Investment Management Fees: Fairness Revisited” (Bfinance)
ARTICOLO: “Caro” Esg, ma quanto (e perché) mi costi?
Un’indagine di Bfinance, che ha coinvolto 434 asset manager (rappresentativi di oltre 50 trilioni di dollari) e 225 asset owner (di cui la maggior parte Fondi pensione, Assicurazioni e Fondazioni), ha indagato come dovrebbero essere ripartite le spese aggiuntive legate agli Esg, quali il costo dei dati climatici, l’analisi d’impatto, la rendicontazione più complessa e il costo per le risorse umane dedicate. Nove gestori patrimoniali su dieci affermano che i costi legati all’Esg sono aumentati negli ultimi tre anni. la maggior parte dichiara che tale incremento non si è riversato sui clienti ma è restato in carico alla società, a prescindere dal numero di strategie Esg offerte. La maggior parte degli asset owner ritiene che le risorse Esg non debbano incidere sul prezzo complessivo di una strategia, ma solo il 50% degli asset manager è d’accordo. Inoltre, il 91% degli asset owner ritiene che tutti i costi debbano essere inclusi nella commissione di gestione (senza spese separate), ma gli asset manager sono divisi su questo argomento.
ABBIAMO PARLATO DELLA GUIDA…
“ESG Governance: Six ways for boards to lead the sustainability transition” (Accountancy Europe, Chapter Zero Brussels, Eciia ed ecoDa)
ARTICOLO: Governance Esg, il Cda guida la transizione
La sostenibilità non è più solo una questione di conformità normativa, ma un’opportunità per creare nuovo valore nelle organizzazioni, con i consigli di amministrazione che svolgono un ruolo cruciale nella guida delle aziende verso questa transizione. È il messaggio principale del documento pubblicato da Accountancy Europe in collaborazione con Chapter Zero Brussels, European Confederation of Institutes of Internal Auditing (Eciia) ed ecoDa, per aiutare i membri dei consigli di amministrazione a implementare un’efficace governance Esg. Nello specifico, il documento presenta interessanti spunti, derivati da interviste con membri dei Cda e esperti di sostenibilità, evidenziando storie di successo, sfide e lezioni apprese. Il documento, che integra una guida pubblicata sempre da Accountancy Europe, indica come guidare la transizione verso la sostenibilità ed esplora sei strategie chiave che mirano a promuovere cambiamenti significativi verso una governance Esg efficace.
ABBIAMO PARLATO DELLO STUDIO…
“The State of Play: 2023 Climate Transition Plan Disclosure” (Cdp)
ARTICOLO: Transizione, ancora pochi piani credibili
Le aziende non stanno producendo abbastanza velocemente piani trasparenti e credibili per affrontare il cambiamento climatico. Lo rivela un nuovo studio condotto da Cdp (Carbon disclosure project) esaminando più di 23mila aziende in tutto il mondo. I risultati rivelano che nel 2023 circa un’azienda su quattro ha divulgato un piano di transizione climatica allineato allo scenario 1.5°C attraverso la piattaforma di Cdp, registrando un aumento del 44% rispetto al 2022. Tuttavia, solo il 2% delle aziende che si sono impegnate in questo piano fornisce l’intera gamma di informazioni necessarie per garantire che i loro piani di riduzione delle emissioni possano funzionare. Tuttavia, i dati mostrano che meno dell’1% ha prodotto piani trasparenti e credibili per affrontare il cambiamento climatico se si considerano le aziende che fanno il reporting completo dei dati seguendo tutti e 21 gli indicatori ambientali del piano di transizione climatica nel questionario di Cdp.
ABBIAMO PARLATO DEL REPORT…
“Investors, environmental, social and governance approaches and human rights” (Un Working Group on Business and Human Rights)
ARTICOLO: L’Onu boccia la finanza sui diritti umani
L’Un Working Group on Business and Human Rights ha esaminato l’uso degli approcci ambientali, sociali e di governance (Esg) da parte degli investitori in tutto il mondo e il loro allineamento con i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani (Ungp). I risultati di questo studio sono stati illustrati in un report, approvato il 18 giugno dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza delle pratiche degli investitori e delle loro responsabilità di rispettare i diritti umani e di chiarire le responsabilità degli investitori nell’ambito degli Ungp e come gli approcci Esg e di sostenibilità possono allinearsi con questi principi. Il gruppo di lavoro ha evidenziato alcune lacune da colmare all’interno degli investimenti passivi e del mercato dei dati Esg, ha offerto raccomandazioni a Stati e investitori e ha espresso preoccupazione per le esclusioni del settore finanziario nella Corporate Sustainability Due Diligence Directive (Csddd) dell’Ue.
ABBIAMO PARLATO DELL’ANALISI…
“L’impatto del fattore Esg sulla performance industriale” (Consob)
ARTICOLO: Consob, con gli Esg migliora l’Ebit
Un’analisi della Consob con IA rileva che le aziende che si impegnano di più e sono più performanti negli Esg, in particolare per l’aspetto ambientale, hanno un significativo miglioramento economico in termini di maggiore performance reddituale Ebit. Invece, relativamente alle variabili degli aspetti Sociali e di Governance, la relazione con l’Ebit ha una forma parabolica che penalizza il momento centrale: a valori bassi e alti degli score S e G si associa un Ebit più alto rispetto a quanto avviene per valori intermedi degli stessi. Relativamente all’aspetto geografico invece, con riferimento alla E, i risultati mostrano una tendenza crescente più definita per le aziende europee rispetto a quella osservata per le società statunitensi, per le quali la relazione tra E ed Ebit è altalenante. Lo studio si basa su dati annuali relativi a oltre 850 società europee e statunitensi appartenenti agli indici Stoxx Europe 600 e S&P 500, riferiti al periodo 2007-2021.
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