ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… studiano la sostenibilità/ 109

31 Mag 2024
Directories Sustainability Trend Commenta Invia ad un amico
Una selezione di studi e ricerche su business e finanza responsabili che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. In questo numero: Banca dei Regolamenti Internazionali, Deloitte, S&P Global, Bcg,

Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e della finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.

ABBIAMO PARLATO DELLA RICERCA…

CEO turnover risk and firm environmental performance” (Banca dei Regolamenti Internazionali)

ARTICOLO: Il ceo è a rischio? Cresce lo short-termism

Il focus sul lungo termine, necessario alle aziende per sviluppare e migliorare la propria sostenibilità, è messo a rischio dagli incentivi manageriali verso il breve termine, nel fenomeno che viene definito “la tragedia dell’orizzonte”. Ciò è grandemente esacerbato dall’incertezza e pericolo di licenziamento dei ceo, i quali, per consolidare la propria posizione, si focalizzano sul breve termine, a grande discapito della sostenibilità aziendale. Da una ricerca della Banca dei Regolamenti Internazionali (Bis) emerge che all’aumentare della probabilità di licenziamento forzato dei ceo aumenta il focus aziendale sul breve termine e peggiora la performance ambientale dell’azienda sotto diversi Kpi. Nello specifico diminuiscono le innovazioni ambientali, peggiorano le emissioni aziendali Ghg 2 e 3 e aumentano le controversie aziendali legate agli Esg.

ABBIAMO PARLATO DEL SONDAGGIO…

2024 Gen Z and Millennial Survey: Living and working with purpose in a transforming world” (Deloitte)

ARTICOLO: Lavoro? Per i giovani deve essere Esg

Le preoccupazioni per i cambiamenti climatici e la sostenibilità ambientale stanno condizionando sempre più le esperienze, le aspettative e i comportamenti sul posto di lavoro dei giovani della Generazione Z e Millennial. È quanto emerge dalla tredicesima edizione del sondaggio di Deloitte, che ha coinvolto più di 22.800 giovani provenienti da 44 Paesi nel Nord America, America Latina, Europa occidentale, Europa orientale, Medio Oriente, Africa e Asia-Pacifico. Gli intervistati sentono di poter contribuire a guidare il cambiamento sulle sfide sociali, tra cui il cambiamento climatico, la salute mentale e l’istruzione. Ma ritengono che le imprese non siano ancora all’altezza del loro potenziale per affrontare alcune delle sfide sociali più critiche, tra cui la tutela dell’ambiente e la disuguaglianza sociale. Gli intervistati cercano un datore di lavoro allineato con i loro valori climatici e Esg, e imprese con un purpose oltre il profitto.

ABBIAMO PARLATO DELL’ANALISI…

Net-zero commitments are still the exception for top US companies, not the rule” (S&P Global)

ARTICOLO: S&P, aziende Usa indietro sul net-zero

Gli impegni per il net-zero per le principali aziende statunitensi sono ancora un’eccezione piuttosto che la regola. Lo rivela una recente analisi pubblicata da S&P Global sulla base del dataset S&P Global Sustainable Net-Zero Commitments Tracker, che ha esaminato 434 aziende all’interno del S&P 500, rappresentando il 95,6% delle emissioni totali dell’indice. Lo studio rivela che il 45% di queste aziende ha una qualche forma di impegno per il net-zero, ma c’è una grande disparità tra i settori e una carenza di obiettivi intermedi. «Mentre le società del settore delle utilities guidano l’impegno verso il net-zero con un 81% – si legge nell’analisi -, i settori ad alta intensità energetica come le aziende di produzione di materiali, le aziende del settore industriale e le aziende del settore energetico registrano tassi inferiori, rispettivamente del 25%, 38% e 42%». Inoltre, è ancora bassa la percentuale di incentivi dei ceo legati alla riduzione di emissioni aziendali.

ABBIAMO PARLATO DEL REPORT…

Global Asset Managers Report 2024 – AI and the Next Wave of Transformation” (Bcg)

ARTICOLO: L’IA cambia il purpose dell’investitore

Un report di Bcg evidenzia l’importanza dell’intelligenza artificiale generativa per gli asset manager, in particolare per accelerare l’approccio delle “tre P”: produttività, personalizzazione e private markets. L’implementazione vincente dell’IA è uno strumento chiave per gli asset manager, se si progetta e implementa un modello operativo che includa buona governance, prioritizzazione dei casi d’uso, metodologia di consegna dello strumento, persone all’interno dell’azienda e partnership tecnologiche efficienti. Nel report si descrive l’implementazione vincente dell’IA nell’asset management come il risultato di «una strategia che definisca l’intera portata della visione e delle ambizioni dell’azienda, e che sia supportata dall’impegno del management e dalle risorse dedicate». Il report sottolinea anche i rischi da affrontare nell’implementazione dell’IA, come la distorsione dei dati e i pregiudizi nei modelli e nelle decisioni di investimento.

ABBIAMO PARLATO DEL PAPER…

Insuring Disaster 2024 – Ranking 65 of the world’s largest insurers’ approaches to responsible investment and underwriting” (ShareAction)

ARTICOLO: Assicuratori, ritardo Esg su polizze e gestione

Un paper di ShareAction ha valutato le politiche e le pratiche su una serie di questioni ambientali, climatiche, sociali e di governance di 65 tra le maggiori compagnie assicurative di Europa, Nord America e Asia. Si tratta di un’assessment sull’identita Esg applicata al mondo assicurativo. Emerge che il settore assicurativo ha ancora tanta strada da fare in merito all’approccio responsabile, sia per gli investimenti sia per l’attività assicurativa (underwriting). Le compagnie assicurative in generale sono caratterizzate da politiche ambientali e sociali molto deboli. Per quanto riguarda il fattore “E”, le ambizioni climatiche a lungo termine si scontrano con la carenza di obiettivi intermedi adeguati per il 2030 o piani di transizione solidi. Passando al fattore “S”, la maggior parte degli assicuratori non prende in considerazione i diritti umani, i diritti dei lavoratori e le questioni di salute pubblica. Infine, per il fattore “G”, gli assicuratori spesso non dispongono di strutture di governance necessarie per affrontare questi problemi.

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