ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… fanno sostenibilità/ 86
Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.
ABBIAMO PARLATO DI…
Matilda Persson, esperta di Tassonomia per Nordea
ARTICOLO: L’effetto sorpresa della Tassonomia
Come si stanno muovendo le aziende nel rendicontare sulla Tassonomia europea? Un bilancio interessante arriva dall’analisi “A first look at companies Eu’ Taxonomy reporting” di Nordea, che segnala un effetto sorpresa per molte società inserite in filiere di prodotti ritenuti sostenibili e mette in evidenza ancora una scarsa chiarezza su se e come le attività aziendali rientrano nella Tassonomia, ossia se sono “eleggibili”. La quota media rendicontata dalle società analizzate rimane sotto il 30% in tutte e tre le categorie di rendicontazione: ricavi, capex e opex. «Man mano che le società hanno iniziato a comprendere meglio la descrizione delle attività nel climate delegated act – rileva Matilda Persson, esperta di Tassonomia per Nordea – è diventato chiaro che molte attività intermedie nella catena manifatturiera non erano automaticamente eleggibili. Questo ha sorpreso molte società che si vedono come attori chiave in filiere di prodotti sostenibili».
ABBIAMO PARLATO DI…
Mark Branson, Presidente del Bafin
ARTICOLO: Regole Esg, la Consob tedesca ci ripensa
Per via dell’insicurezza nei mercati finanziari causata dalla guerra in Ucraina, il Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (Bafin), l’autorità di regolamentazione finanziaria tedesca, ha accantonato l’implementazione delle linee guida pianificate per classificare i fondi di investimento come sostenibili. «Nello scenario dinamico in materia di regolamentazione, energia e geopolitica, abbiamo deciso di sospendere la nostra direttiva prevista per i fondi di investimento sostenibili», ha annunciato il presidente Mark Branson. «In qualità di supervisori finanziari, dobbiamo allineare le nostre azioni con il contesto di rischio», spiega Branson. «Dobbiamo cercare di determinare in anticipo dove e in quali circostanze il sistema finanziario è particolarmente vulnerabile». Nello specifico, l’Authority si concentrerà su sei rischi a breve termine e due rischi futuri nel settore finanziario. Questi ultimi sono associati alla digitalizzazione e alla sostenibilità.
ABBIAMO PARLATO DI…
Robert Fauber, presidente e ceo di Moody’s
ARTICOLO: Moody’s si impegna con target convalidati Sbti
Moody’s Corporation si è impegnata a ridurre del 90% le sue emissioni di gas serra delle operazioni e della catena del valore entro il 2040. L’obiettivo, convalidato dalla Science Based Targets initiative, usa come riferimento le emissioni generate nel 2019 e fa parte dell’impegno di Moody’s per raggiungere il Net zero. L’azienda punta ad avere il 60% dei suoi fornitori impegnati entro il 2025. «La sostenibilità non è solo un driver di valore per Moody’s. Ci sforziamo di dare l’esempio e stiamo incorporando un processo decisionale responsabile e sostenibile in tutta la nostra azienda – ha scritto Robert Fauber, presidente e ceo di Moody’s, nel report “2021 Stakeholder Sustainability” -. L’anno scorso abbiamo accelerato il nostro impegno per raggiungere il Net zero entro il 2040, un decennio prima degli obiettivi dell’accordo di Parigi. Stiamo anche lavorando con i nostri fornitori per aiutarli a portare avanti i loro obiettivi di sostenibilità».
ABBIAMO PARLATO DI…
Harold Pauwels, direttore degli standard del Gri
ARTICOLO: Human rights, il Gri spinge la due diligence
La disclosure degli impatti relativi ai diritti umani è fondamentale per capire il reale impegno di un’azienda e il suo livello di responsabilità. Questo l’assunto del report, “Better human rights reporting – needed now, but how?” pubblicato il 4 maggio dalla Global Reporting Initiative (Gri). Il Gri ribadisce la necessità di avvalorare la trasparenza sui diritti umani e che il processo parta dalla due diligence. «Gli impatti sui diritti umani sono estremamente importanti in quanto costituiscono la base per una rendicontazione più ampia sull’intero spettro Esg. Eppure misurare i dati sociali è complesso – sottolinea Harold Pauwels, direttore degli standard – dopotutto, è più facile quantificare una tonnellata di carbonio che attribuire un valore ai diritti umani. Ecco perché gli investitori e le altre parti interessate si aspettano che le aziende integrino la rendicontazione sui diritti umani nelle loro politiche, azioni, strategia e valutazione del rischio».
ABBIAMO PARLATO DI…
Paul Tang, europarlamentare
ARTICOLO: Il Parlamento Ue vota la “stretta” sul Green Bond standard
Arriva la prima “stretta” formale del Palamento Ue sui green bond. La Commissione Affari economici e monetari ha adottato la posizione negoziale sul Regolamento sui green bond europei. Il testo, preparato dal parlamentare Paul Tang favorevole a un approccio più severo, introduce numerose modifiche alla proposta di Green Bond standard della Commissione. «Il Parlamento sta dando un segnale chiaro prima dei negoziati con il Consiglio», spiega Tang. «Lo standard dei green bond europei deve essere pienamente allineato alla Tassonomia dell’Ue per diventare il gold standard nel mercato internazionale dei green bond. Con i piani di transizione, mettiamo i green bond europei al centro della transizione delle imprese verso un’economia sostenibile. Siamo seriamente intenzionati a porre fine al greenwashing. Quando questo regolamento diventerà legge, dire semplicemente che l’obbligazione della propria azienda è verde non sarà più sufficiente».
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