ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… fanno sostenibilità/ 81
Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.
ABBIAMO PARLATO DI…
Anuj Saush, esponente del Conference Board
ARTICOLO: Tassonomia, le aziende non sono pronte
Sono meno di 10 le aziende, sulle quasi 12mila coinvolte dal regolamento della Tassonomia Ue, che hanno dimostrato di essere pronte al recepimento delle nuove richieste di reporting inserite nel nuovo regolamento. Lo rivela un’indagine condotta dal Conference Board, un’organizzazione che rappresenta grandi imprese internazionali, su un campione diversificato di aziende europee in collaborazione con la società di rating Esg Sustainalytics. Dall’analisi emerge anche una diffusa ignoranza sul tema: «La maggior parte delle aziende non è consapevole di cosa preveda la Tassonomia Ue – ha dichiarato Anuj Saush, esponente del Conference Board – e tra coloro che sono a conoscenza delle richieste del nuovo regolamento, l’opinione più frequente è che riguardi i soli investitori e gestori, quando in realtà il flusso informativo sulla sostenibilità delle attività economiche inizia proprio dalle aziende».
ABBIAMO PARLATO DI…
Susannah Stock, director Infrastructure Debt di Aviva Investors
ARTICOLO: Debito infrastrutture, creato standard Esg
La Global Infrastructure Investor Association ha sviluppato l’“Esg Covenant Package”, una bozza di framework su misura per la classe di attività Infrastructure Debt. «La mancanza di dati coerenti nel debito privato è un problema ben noto, che potrebbe impedire al capitale di fluire in una classe di attività potenzialmente ad alto impatto. L’avvento della Sfdr e l’adozione diffusa della Tcfd significa che questo deve cambiare e in fretta – ha dichiarato Susannah Stock, director Infrastructure Debt di Aviva Investors -. L’Esg Covenant Package affronta una grave lacuna di informazioni e fornisce un modello di segnalazione basato sulle best practice per i dati Esg a livello di asset infrastrutturali, soddisfacendo così i requisiti di disclosure dei prestatori. Riteniamo che questa standardizzazione della rendicontazione andrà a vantaggio dei debitori, i cui azionisti dovranno probabilmente divulgare gli stessi dati Esg; dei gestori patrimoniali e dei loro clienti investitori che desiderano comprendere l’impatto dei loro portafogli; e, infine, dei risparmiatori finali».
ABBIAMO PARLATO DI…
Andrew Behar, amministratore delegato di As You Sow
ARTICOLO: Fondi nel mirino Sec: “Esg solo di nome”
As You Sow, fondazione non profit a difesa degli azionisti ha condiviso con la Securities and Exchange Commission un’analisi che rivela come molte etichette di fondi Esg siano fuorvianti. Al punto che, denuncia la no-profit, «non si riesce a distinguere tra le vere offerte Esg e il greenwashing». Il problema è identificato nel linguaggio non chiaro dei prospetti. «Il problema è che attualmente non c’è verità nell’etichettatura», è il commento lapidario di Andrew Behar, amministratore delegato di As You Sow. «Gli investitori hanno bisogno che i gestori patrimoniali stabiliscano la filosofia alla base di un fondo e allineino il linguaggio del prospetto e il nome del fondo con l’intento e le partecipazioni». Le conclusioni raccomandano al regolatore di adottare un glossario comune per i gestori dei fondi denominati Esg.
ABBIAMO PARLATO DI…
Robert Ophèle, presidente dell’Autorité des Marchés Financiers
ARTICOLO: Il greenwashing è la priorità 2022 della Consob francese
L’Autorité des Marchés Financiers (Amf), ha annunciato le sue priorità principali per il 2022: lo sviluppo di standard di rendicontazione sulla sostenibilità e la protezione degli investitori dai rischi del greenwashing. L’Autorità di regolamentazione del mercato finanziario francese, quindi, nel nuovo anno effettuerà ulteriori verifiche sugli impegni legati alla finanza sostenibile da parte delle società di gestione. Robert Ophèle, presidente dell’Amf, ha spiegato che i controlli a campione saranno «brevi e mirati» sugli investimenti delle società di gestione, per «verificare la coerenza tra gli impegni contrattuali», talvolta derivanti da normative francesi o europee, «e gli investimenti effettuati, nonché il relativo sistema di controllo». Inoltre, ha avvertito i manager che questo è un primo passo verso una «supervisione più esigente».
ABBIAMO PARLATO DI…
Iole Anna Savini, presidente di Transparency International Italia
ARTICOLO: L’Italia migliora nell’indice corruzione percepita di Transparency
L’Italia guadagna 3 punti nell’Indice di Percezione della Corruzione (Cpi2021) di Transparency International. L’indice misura la percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica in numerosi Paesi di tutto il mondo. Lo fa basandosi sull’opinione di esperti e assegnando una valutazione che va da 0, per i Paesi ritenuti molto corrotti, a 100, per quelli “puliti”. Quest’anno l’Italia ha compiuto un balzo in avanti di 10 posizioni, posizionandosi al 42esimo posto, con un punteggio di 56, su 180 Paesi. «La credibilità internazionale del Paese – ha commentato la presidente di Transparency International Italia Iole Anna Savini – che si è rafforzata in quest’ultimo anno, ha influito sul clima generale di fiducia, sostenuto anche dagli sforzi espressi da numerosi stakeholder del settore privato e della società civile nel promuovere i valori della trasparenza, dell’anticorruzione e dell’integrità».
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