ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… fanno sostenibilità/ 67
Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.
ABBIAMO PARLATO con…
Luca Dal Fabbro, presidente dell’Esg European Institute
INTERVISTA: Dal Fabbro: «Esg European Institute riferimento in Italia e in Europa»
Elementi di indagine esplorati in ambito ambientale, sociale e di governance, a livello accademico, industriale o istituzionale, hanno trovato una collocazione sulla scena pubblica, spinti dalle urgenze innescate dalla pandemia. In questo fermento culturale intorno agli Esg si è costituito «formalmente» il 30 novembre del 2020 l’Esg European Institute «un’associazione unica in Italia, che si configura come iniziativa originale in Europa e che intende porsi come punto di riferimento e di sintesi del mondo Esg italiano ed europeo». A delineare il perimetro d’azione (e di reazione) di questa nuova realtà è il suo presidente Luca Dal Fabbro: «L’Esg European Institute vuole essere un osservatorio privilegiato per la discussione, la misurazione e l’approfondimento delle tematiche relative agli Esg, creando valore nel tempo e per tutti gli stakeholder con riferimento sia agli emittenti quotati sia alle Pmi che su base volontaria vogliano ispirarsi alle best practice di mercato, senza dimenticare il mondo delle startup».
ABBIAMO PARLATO con…
Paolo Bertolini, managing associate di Linklaters
INTERVISTA: Bertolini (Linklaters): «Due diligence Esg, rivoluzione copernicana»
Obbligo di «due diligence» della supply chain e affermazione del principio di «parent company liability». Sono due degli sviluppi dirompenti verso cui si sta muovendo l’Europa nell’ambito della definizione della sustainable corporate governance. «Potremmo assistere all’ennesima rivoluzione copernicana in ambito Esg con l’istituzione di un obbligo per le imprese di eseguire una completa attività di due diligence in materia di diritti umani e ambiente», ha commentato in questa intervista Paolo Bertolini, managing associate di Linklaters, studio legale internazionale partner dell’ESG Governance LAB promosso da ETicaNews. Bertolini spiega che si registra anche dal punto di vista del contenzioso legale un cambio di paradigma in atto per quanto riguarda la sfera dei diritti umani, dell’ambiente e del cambiamento climatico: «Il cambio di paradigma in atto è tale che si potrebbe anche parlare di un’unica grande categoria del “contenzioso sulla sostenibilità”».
ABBIAMO PARLATO con…
Filippo Montesi, segretario generale di Social Impact Agenda per l’Italia
INTERVISTA: Social Impact agenda: «Covid-19, rischio “a impatto sistemico”»
L’esplosione della pandemia ha portato a uno stravolgimento dei mercati finanziari: si è assistito all’emersione delle pratiche di investimento sostenibile, supportate dalla particolare capacità di resistere agli scossoni del mercato, e a un focus sugli investimenti a impatto. «Possiamo sicuramente considerare la pandemia di Covid-19 come un rischio sistemico, in linea con quelli legati al cambiamento climatico o alle profonde trasformazioni sociali, e a cui le aziende Esg sono più pronte a rispondere», sostiene Filippo Montesi, segretario generale di Social Impact Agenda per l’Italia, il network italiano degli investimenti e della finanza a impatto sociale. «Questa dinamica è confermata anche per il mondo dell’impresa sociale, soggetto fondamentale degli impieghi degli investimenti a impatto. Ovviamente anche le imprese sociali sono state duramente colpite, ma più fonti indicano una maggiore resilienza grazie alla loro maggiore capacità di creare collaborazione e mutualità tra stakeholder sul territorio».
ABBIAMO PARLATO con…
Riccardo Valeri, portfolio manager di Kis ActivEsg di Kairos Partners Sgr
INTERVISTA: Kairos: «Le società con Low Esg Score? Pagano di più il capitale»
Nel 2020 l’investimento socialmente responsabile ha dimostrato una forte capacità di resistenza agli urti. La caratteristica in termini di redditività non era sfuggita agli osservatori più attenti. La correlazione tra strategie sostenibili e vantaggi reali per le aziende, «con un’evidente riduzione del costo del capitale, nelle sue due componenti cost of equity e cost of debt», è il focus centrale analizzato da Riccardo Valeri, portfolio manager di Kis ActivEsg di Kairos Partners Sgr, raggiunto da ETicaNews. «Occorre però tenere presente un dettaglio – sottolinea Valeri –. Ancora oggi molti investitori mantengono la convinzione che l’investimento sostenibile sia legato alla componente costi. In realtà quello che nel breve sembra un costo nel medio lungo periodo si rivela un vantaggio». Ed è su questa scia che si inserisce la strategia del gestore sostenibile: il fondo Kis ActiveEsg «va a “shortare” sulle società che sono considerate “statiche” e non stanno implementando strategie di sostenibilità all’interno del loro business plan», spiega il manager.
ABBIAMO PARLATO di…
Andrea Ponti, co-portfolio manager di Kis Active Bond Esg di Kairos International Sicav
ARTICOLO: Come cambia il costo del bond Esg
Nel secondo approfondimento dedicato correlazione tra costo del capitale e parametri Esg, Andrea Ponti, co-portfolio manager di Kis Active Bond Esg di Kairos International Sicav, spiega che nello specifico del mercato dei bond, l’essere Esg compliant ha tre “sfaccettature”, «con tre differenti implicazioni»: un primo caso è inter asset class; un altro “differenziale” è dato da aziende Esg compliant e aziende non Esg all’interno di uno stesso settore, e un terzo esempio riguarda la differenza tra le emissioni di una stessa azienda, nello specifico un green bond rispetto a un bond tradizionale. La visione sul mercato dei bond riprende l’esperienza maturata nella gestione del Kis Active Bond Esg, tra le prime offerte Esg flessibili obbligazionarie presenti sul mercato italiano. Interrogato sull’outlook sul 2021 Ponti sottolinea come «il mercato probabilmente presenterà una volatilità non così estrema come nel 2020, ma avere un prodotto reattivo e adattivo è sicuramente migliore rispetto a una strategia direzionale un po’ rigida».
ABBIAMO PARLATO di…
Larry Fink, amministratore delegato e presidente di BlackRock
ARTICOLO: Fink (BlackRock) lega purpose e stakeholderI
Il purpose e gli stakeholder al centro della lettera di Larry Fink del 2021, nella quale il manager connette lo scopo Esg e gli interessi dell’ambito in cui si muove l’azienda, mette in guardia sul climate change, e riflette sulla trasformazione in atto dei dati Esg. L’amministratore delegato e presidente di BlackRock, nella sua annuale missiva ai vertici delle aziende di cui detiene quote azionarie, lega in modo assai stretto il purpose (scopo) aziendale con il concetto di stakeholder. «Non ho memoria – scrive – di un periodo in cui sia stato più importante, per le società, rispondere alle esigenze dei propri stakeholder». In termini meno concettuali e più operativi, la lettera evidenzia come tema principale per gli investitori quello climatico. E la connessione tra obiettivi ambientali ed evoluzioni dello stakeholder capitalism (anche se Fink non cita mai questo concetto) lo portano a scrivere di essere «molto ottimista sul futuro del capitalismo e sulla salute futura dell’economia, e questo non malgrado la transizione energetica, ma proprio grazie a essa».
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