ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… fanno sostenibilità/ 111

7 Giu 2024
Directories Commenta Invia ad un amico
Una selezione dei protagonisti della sostenibilità che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. Una parte del mondo raccolto nelle ET.directories: Frank Elderson, Joel Finkelstein, Omar Shaikh, Rumi Mahmood, Michele Calleri

Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.

ABBIAMO PARLATO DI…

Frank Elderson, membro del Comitato esecutivo e vicepresidente del Consiglio di vigilanza della Bce

ARTICOLO: Rischi climatici, la Bce valuta le sanzioni

La Banca centrale europea sarebbe pronta a imporre multe alle banche europee che non hanno rispettato le scadenze per valutare la loro esposizione ai rischi climatici e ambientali. Quattro gli istituti individuati per le sanzioni pecuniarie. In un post pubblicato l’8 maggio sul blog della Banca centrale, Frank Elderson, membro del Comitato esecutivo e vicepresidente del Consiglio di vigilanza della Bce, ha scritto che «la maggior parte delle banche supervisionate ha elaborato valutazioni di materialità in linea con le nostre aspettative di vigilanza». Tuttavia, ha anche elencato diverse carenze. «Entro la fine di quest’anno, ci aspettiamo che tutte le banche sotto la nostra supervisione siano pienamente allineate con tutte le nostre aspettative di vigilanza sulla sana gestione dei rischi climatici e ambientali», ha aggiunto Elderson. E ha ribadito che «le valutazioni di materialità delle banche non sono solo un “nice to have”: conoscere i propri rischi è una precondizione cruciale per essere in grado di affrontarli».

ABBIAMO PARLATO DI…

Joel Finkelstein, Senior Director, Media and Advocacy di Verra

ARTICOLO: Scandalo offset, chi resta col cerino in mano?

Il 30 maggio, Carbon Green Investments (Cgi) ha annunciato il ritiro, con effetto immediato, del progetto forestale Kariba Redd+ in Zimbabwe dal registro di Verra, uno dei principali organismi di standardizzazione. Il progetto per la compensazione delle emissioni di carbonio era stato sospeso a ottobre 2023, a seguito di un’indagine che aveva svelato un’enorme sovrastima del numero di crediti di carbonio generati e claim fuorvianti sul suo impatto climatico. «Stiamo conducendo una revisione dettagliata che coinvolge diverse giurisdizioni, come Guernsey e Zimbabwe», ha risposto Joel Finkelstein, Senior Director, Media and Advocacy di Verra. «Ci siamo impegnati in buona fede, e nel modo più tempestivo possibile, con un player pubblicamente segnalato e autoproclamatosi come scorretto». E ha aggiunto che «Carbon Green Investments è libera di perseguire servizi di registrazione da parte di chiunque li prenderà», ma ha anche avvertito che non ha intenzione «di facilitare qualsiasi tentativo di fuga, lasciando gli altri con il cerino in mano».

ABBIAMO PARLATO DI…

Omar Shaikh, amministratore delegato della Global Ethical Finance Initiative

ARTICOLO: Fondi islamici, ecco una certificazione Esg

Una coalizione internazionale di investitori religiosi, guidata da gruppi del Regno Unito, ha lanciato l’Islamic Sustainable Investing Platform (Isip), una piattaforma per valutare e certificare i fondi allineati alla legge islamica secondo i quadri Esg globali riconosciuti e utilizzati dai mercati. «Alcune parti della finanza islamica possono apparire artificiali ed eccessivamente strutturate, creando un certo grado di disincanto tra gli stakeholder musulmani. Molti ci chiedono cosa stiamo facendo per il Net zero, la natura, la biodiversità, la deforestazione, i diritti umani nella catena di approvvigionamento e le altre sfide legate alla sostenibilità», ha dichiarato Omar Shaikh, ad della Global Ethical Finance Initiative. «La risposta è che la finanza islamica ha storicamente adottato un approccio di screening negativo, ma può e deve essere più proattiva. Questo è un primo passo per coinvolgere i musulmani nelle conversazioni globali sulla sostenibilità e vedere che contributo possono dare i concetti basati sulla fede in merito alla stewardship e alla gestione fiduciaria».

ABBIAMO PARLATO DI…

Rumi Mahmood, research director per l’Emea di Msci Sustainability Institute

ARTICOLO: Istituzionali, la “G” è al centro degli Esg

Secondo la survey condotta dalla Stanford Graduate School of Business in collaborazione con l’Msci Sustainability Institute, più di due terzi degli investitori in Europa e in Nord America ritiene che i fattori legati alla governance dominano le considerazioni Esg per le loro decisioni di investimento, soprattutto nel breve periodo. Il rischio climatico, invece, domina nel medio termine, con il 93% degli investitori che reputa le questioni climatiche in grado di influenzare la performance degli investimenti nei prossimi due-cinque anni. «La nostra indagine dimostra che i maggiori investitori istituzionali vedono la sostenibilità attraverso la lente della performance finanziaria», ha osservato Rumi Mahmood, research director per l’Emea di Msci Sustainability Institute. Quasi tutti gli investitori intervistati rinuncerebbero a un investimento se i meriti Esg da soli non lo rendessero anche una buona opportunità finanziaria».

ABBIAMO PARLATO DI…

Michele Calleri, presidente di Transparency International Italia

ARTICOLO: Elezioni, dove sono i programmi sulla “corruzione”?

A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, il tema della lotta alla corruzione nelle istituzioni dell’Unione europea è assente. Lo denuncia Transparency International Italia che propone un impegno anticorruzione concreto che le candidate e i candidati, e i loro gruppi, dovrebbero perseguire, con il sostegno dei partiti con i quali si presentano. «Le istituzioni e la società civile possono condividere i temi ed i rimedi più efficaci a contrastare la cultura della corruzione», ha dichiarato Michele Calleri, presidente di Transparency International Italia. «Per questo abbiamo proposto un impegno anticorruzione concreto su alcune condizioni che dovrebbero essere irrinunciabili per i futuri eletti in Italia al Parlamento europeo, contando sulla responsabilità dei candidati ma anche sull’adesione dei partiti che rappresentano».

0 commenti

Lascia un commento