ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… fanno sostenibilità/ 104
Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.
ABBIAMO PARLATO DI…
Gary Gensler, presidente della Securities and Exchange Commission
ARTICOLO: Sec: «Sul clima, investitori sono con noi»
In un incontro alla Camera di Commercio Usa, il presidente della Securities and Exchange Commission Gary Gensler ha rivelato che, nei 16mila commenti ricevuti alla proposta di regolamento, gli investitori hanno risposto positivamente sui nuovi requisiti obbligatori e standardizzati per la disclosure climatica delle aziende. Gensler ha osservato che c’è poca standardizzazione tra i requisiti di rendicontazione: «Ora non c’è coerenza, non c’è comparabilità e il ruolo della Sec è di cercare di portare un po’ di coerenza e comparabilità. E questo porta efficienza nei mercati dei capitali perché gli investitori ottengono qualcosa di coerente». «Nei commenti gli investitori ci hanno detto che capire le emissioni della catena di approvvigionamento di un’azienda aiuta [loro] a capire il rischio di transizione, [o] quale potrebbe essere il futuro per quel business», ha aggiunto il presidente della Sec, anche se rimangono «molte domande, dubbi e preoccupazioni» sugli obblighi di reporting per lo Scope 3.
ABBIAMO PARLATO DI…
Andrea Mariani, Direttore di Fondo Pensione Pegaso
ARTICOLO: ESG.IAMA nel bando di Fondo Pegaso
Fondo Pegaso il 27 ottobre è stato il primo fondo pensione italiano ad adottare in un suo bando la ricerca ESG.IAMA 2023, realizzata da ET.Group, come supporto alla selezione dei gestori finanziari, attraverso la misurazione e comprensione del livello Esg non solo degli investimenti ma anche della Sgr stessa come azienda. «Fondo Pegaso ha deciso di adottare ESG.IAMA nell’ambito della selezione dei gestori finanziari, al fine di comprendere meglio l’identità del gestore sotto il profilo della sostenibilità: c’è un impegno diffuso degli asset manager a integrare le tematiche Esg nei processi di gestione finanziaria e quindi diventa più difficile comprendere le differenze e le caratteristiche. Di conseguenza, abbiamo colto l’opportunità di fare leva su un’indagine specifica già esistente, senza duplicazioni di oneri informativi», ha commentato Andrea Mariani, Direttore di Fondo Pensione Pegaso.
ABBIAMO PARLATO DI…
James Cartlidge, ministro per gli Appalti della difesa, e Andrew Griffith, segretario economico del Tesoro del Regno Unito
ARTICOLO: Londra fa lobbying a favore delle armi Esg
Il governo britannico è preoccupato della riduzione degli investimenti nel settore della difesa e ne individua le cause nelle politiche di esclusione Esg adottate dai player finanziari. Per questo sta facendo pressioni sugli asset manager per ripristinare il flusso di capitali. La scorsa estate James Cartlidge, ministro per gli Appalti della difesa, e Andrew Griffith, segretario economico del Tesoro, attraverso un articolo sul Mail on Sunday, hanno attaccato il settore finanziario perché «troppo attento alle tematiche Esg definendolo perverso di fronte alle necessità contingenti la guerra in Ucraina». La loro preoccupazione deriva dai crescenti disinvestimenti in aziende britanniche operanti nel settore della difesa da parte delle istituzioni finanziarie registrati negli ultimi anni, investimenti che i due esponenti politici invece considerano «vitali per fronteggiare il mutato contesto geopolitico».
ABBIAMO PARLATO DI…
Curtis Ravenel, consulente senior della Glasgow Financial Alliance for Net Zero
ARTICOLO: Così la finanza cerca di aiutare il carbone
Secondo una recente ricostruzione di Bloomberg, alcune istituzioni finanziarie, organizzazioni non profit e fondazioni stanno sviluppando soluzioni per finanziare il settore del carbone nel breve termine, in modo da utilizzare i capitali raccolti per incentivare la dismissione delle centrali a carbone e completare la transizione ecologica verso la produzione di energia da fonti rinnovabili. L’idea alla base è che la ritirata degli investitori da società e progetti legati al carbone dopo l’entrata in vigore dell’accordo sul clima di Parigi potrebbe rivelarsi controproducente. Secondo Curtis Ravenel, consulente senior della Glasgow Financial Alliance for Net Zero (Gfanz), «oggi gli investitori puntano solamente a decarbonizzare i loro portafogli, con limitato impatto sull’ambiente e togliendo risorse alle aziende che hanno bisogno di cambiare ma non hanno i mezzi per farlo in modo efficace». Quando invece «dovrebbero andare alla fonte delle emissioni e cercare di ridurle».
ABBIAMO PARLATO CON…
Silvia Rovere, presidente di Poste Italiane, Marco Lattuada, Head of Corporate & Institutional Banking di BNP Paribas in Italia ed Executive Chairman Corporate & Institutional Banking Italy per BNL BNP Paribas, e Luca Dal Fabbro, presidente di Iren
ARTICOLO: salone.SRI 2023, le voci pesanti degli Esg
L’edizione 2023 di salone.SRI, primo evento in Italia dedicato esclusivamente alla finanza sostenibile, si terrà il 14 e 15 novembre al Palazzo delle Stelline a Milano, coinvolgendo circa 80 relatori, in rappresentanza di oltre 50 tra Asset Manager, Banche, Fondi Pensione, Aziende, Associazioni ed esponenti delle maggiori istituzioni finanziarie. In vista della due giorni, ETicaNews ha raccolto le voci degli speaker dei leadership panel. «Il Gruppo Poste Italiane dimostra che l’adozione di un approccio Esg trasparente, concreto e responsabile, che tenga conto degli interessi di tutti gli stakeholder, genera effetti positivi diretti e indiretti per l’azienda, i cittadini e i territori, sia nel breve, sia nel lungo termine. Il ruolo che Poste Italiane svolge nello sviluppo socio-economico del Paese, con la sua complessità organizzativa, la presenza capillare e l’ampiezza del business, ha reso il suo originale e solido modello ESG una best practice di riferimento internazionale», ha commentato Silvia Rovere, Presidente di Poste Italiane.
«La nostra strategia ESG, come Banca e come Gruppo punta a creare un circolo virtuoso che leghi il business con una sostenibilità “reale”, in grado di essere anche un importante driver di competitività per le aziende che affianchiamo. Siamo fermamente convinti che favorire l’innovazione dei processi industriali, sostenendo con la nostra attività di “positive banking” realtà imprenditoriali resilienti e attente al loro impatto sull’ambiente e sulla società, generi beneficio anche ai clienti delle imprese stesse, agli stakeholder e alle comunità dei territori in cui l’azienda opera», ha sottolineato Marco Lattuada, Head of Corporate & Institutional Banking di BNP Paribas in Italia ed Executive Chairman Corporate & Institutional Banking Italy per BNL BNP Paribas.
«Il Gruppo Iren ha costruito nel tempo un modello di gestione ESG di assoluto rilievo, con un pieno coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni, finalizzato a condividere con i diversi attori coinvolti nei business dell’azienda, un approccio serio, trasparente e orientato a produrre valore per il territorio. Possiamo affermare con orgoglio di essere una best practice a livello nazionale: le azioni avviate dall’azienda, sia in ambito industriale che di governance, sono tutte orientate a un ulteriore rafforzamento delle policy ESG e della loro puntuale e articolata rendicontazione a tutti i portatori di interesse», ha spiegato Luca Dal Fabbro, presidente di Iren.
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