Propensione al dono, Italia lontana dai massimi

27 Set 2024
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In occasione del Giorno del Dono 2024, previsto per legge il 4 ottobre di ogni anno, l’Istituto Italiano della Donazione ha scattato una fotografia dell’Italia che mostra quanto il desiderio di donare degli italiani sia tenace se incoraggiato e sostenuto. I risultati sono contenuti nel rapporto annuale “Noi doniamo”.

Dalla 7^ edizione del report emerge che la lettura della propensione a donare in Italia negli ultimi anni è particolarmente complessa. Se il 2020 è stato l’anno in cui la pandemia ha generato una reazione solidale, il 2021 è stato invece caratterizzato da difficoltà sia sul fronte dell’impegno economico che di quello del volontariato. Nel 2022 si sono avvertiti i primi segnali di ripresa in tutte le dimensioni del dono, confermati nel 2023, anche se i livelli pre-pandemia sono ancora lontani.

In base a quanto riportato da Adnkronos, citando l’osservatorio, sono in leggero calo i cittadini italiani che affermano di aver donato denaro almeno una volta a un’associazione nel 2023: passano dal 12,8% dell’anno precedente all’11 per cento.

Il rapporto indaga lo stato dell’arte delle tre dimensioni del dono – di denaro, di tempo e biologica – e si qualifica come fonte scientifica di riferimento per la cultura e la pratica del dono in Italia. Per ciascun ambito il rapporto misura le pratiche e la propensione al dono delle persone residenti in Italia.

L’edizione di quest’anno è stata sostenuta da Bper Banca, che ospita l’evento ed è stata al fianco dell’Istituto nella realizzazione dell’Osservatorio sul dono. Costituito nel 2018, ha l’obiettivo di condividere dati, analisi e tendenze con le imprese, l’opinione pubblica, i media e il terzo settore. Sono partner del progetto anche Assif, Bva Doxa, Caritas Italiana, Centro Nazionale Sangue, Centro Nazionale Trapianti, Cmw, EuConsult Italia, F.I.Do – Fondazione Italia per il Dono, Fidas, Scuola di Fundraising di Roma, Walden Lab.

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