Pressioni anti-Esg, anche Walmart abbandona le policy D&I
La multinazionale della grande distribuzione Walmart è l’ultima grande società negli Stati Uniti a ritirare le sue iniziative per la diversità, l’equità e l’inclusione (note come “Dei”), a causa delle pressioni di politici e attivisti conservatori.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 394 “Usa, policy D&I nel mirino dei repubblicani anti-Esg”), il rivenditore aveva adottato molte di queste politiche nel 2020, insieme a molti altri giganti a stelle e strisce, sull’onda degli appelli all’equità razziale dopo l’omicidio di George Floyd.
Quattro anni e mezzo dopo, Walmart ha annunciato che interromperà la condivisione dei suoi dati con la Human Rights Campaign, un’organizzazione no-profit che monitora le politiche aziendali di Lgbtq; non venderà più sul suo sito gli articoli a tema Lgbtq di commercianti terzi che potrebbero essere commercializzati ai bambini; non utilizzerà più i termini “Dei” e “Latinx” nelle comunicazioni ufficiali; e non rinnoverà l’iniziativa filantropica Center for Racial Equity quando l’accordo scadrà il prossimo anno.
A causare quest’ondata collettiva di ritiri è stata la sentenza della Corte Suprema del 2023, che ha annullato le ammissioni al college con quote riservate a certe etnicità. Molte aziende sono preoccupate che possa valere come precedente anche per i contenziosi che prendono di mira i programmi Dei.
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