Politecnico: nel 2022, un boom di minibond Esg
Il 2022 è stato un nuovo anno da record per l’industria dei minibond in Italia: mentre i fondi di private capital a livello mondiale ed europeo hanno visto un calo della raccolta, nel nostro Paese i collocamenti di titoli di debito per importi inferiori a 50 milioni di euro hanno prosperato, nonostante le tensioni geopolitiche e l’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse. E a spingere questo mercato sta giocando un ruolo chiave il fattore Esg. Lo spiega una nota che riporta i risultati dell’Osservatorio Minibond della School of Management del Politecnico di Milano.
Secondo la nota, sono infatti ben 190, sulle 254 emittenti del 2022 (in netta crescita rispetto alle 200 del 2021), le imprese italiane non finanziarie che per la prima volta hanno raccolto capitale attraverso i minibond, facendo salire il totale a 1.016 società (di cui 663 pmi, il 65,3%) e 1.461 emissioni dal 2013 al dicembre 2022, per un valore nominale complessivo di 8,61 miliardi di euro (3,56 miliardi dalle sole pmi). Il 2022 ha contribuito con 1,65 miliardi di euro da 268 emissioni (l’anno prima erano state 221), un quarto delle quali di importo inferiore a 2 milioni di euro, 988 milioni dalle sole pmi.
Il Report dedica uno spazio specifico ai minibond Esg, emessi per finanziare progetti con impatto positivo sugli indicatori di sostenibilità. Praticamente inesistenti fino al 2018, dopo i 23 nel 2021, nel 2022 ne sono stati collocati ben 60 (di cui 29 green minibond e 31 sustainability-linked minibond), per un controvalore di 304,95 milioni di euro, una quota di mercato pari al 18,5% della raccolta annuale.
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