FONDI SOSTENIBILI MENO ESPOSTI A VALUE STOCKS
Più rischio inflazione per i fondi Esg
La composizione dei portafogli dei fondi può essere utilizzata per prevedere la performance futura. I fondi Esg, con più growth stocks rispetto alle value, dovrebbero essere svantaggiati in un mercato di maggiore inflazione e aumento dei tassi di interessi, rispetto alle controparti tradizionali.
La previsione arriva da un report dell’European Securities and Markets Authority (Esma), la Consob europea, in un capitolo del suo recente studio “ESMA report on trends, risks and vulnerabilities No.1 2022”, questi risultati suggeriscono che «gli attuali sviluppi di mercato potrebbero creare un clima più favorevole per i fondi non-Esg».
Confrontando 1.400 fondi azionari large cap europei, Esg e non, Esma ha misurato una esposizione media alle growth stocks simile, rispettivamente del 24,6% e del 23,6%, contro un’esposizione maggiore verso le value stocks nei fondi tradizionali, 30,4 per centro, rispetto al 22,1% dei fondi sostenibili.
Le value stocks «generalmente performano meglio in un contesto di alta inflazione e tassi di interesse a causa della loro bassa dipendenza dai prestiti – che diventano più costosi all’aumentare dei tassi – e alla loro capacità di generare profitti nel breve termine».
Anche la composizione settoriale dei portafogli può influenzare la loro performance. Guardando l’Msci Europe sectoral index tra inizio 2021 e settembre dello stesso anno, Esma nota come i settori che hanno performato maggiormente sono stati l’energy, i financial services, gli industrial services, e i consumer cyclical, rispettivamente con un +33%, +25%, +21%, e +20% di performance. Tuttavia considerando la media ponderata, i fondi non-Esg mostrano esposizione maggiore ai settori consumer cyclical ed energy, mentre i fondi sostenibili a financial e industrial services, «è perciò difficile trarre chiare conclusioni basate sull’esposizione ai settori».
Alessandro Fenili
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