Iimi: la Sfdr è positiva, ma ci sono aspetti da chiarire
Più di tre quarti dei membri dell’Independent Investment Management Initiative (Iimi), un think tank di boutique asset management precedentemente noto come New City Initiative (Nci), ritengono che trarranno vantaggio dal rispetto della Sustainable Financial Disclosure Regulation (Sfdr) dell’Unione Europea (Ue), entrata in vigore a marzo.
Come riportato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (Et.Observer/ 258) i risultati completi del sondaggio, che è stato condotto tra i membri dell’Iimi per raccogliere le loro opinioni su Sfdr e su come avrà un impatto sulle loro aziende e sul settore in generale, sono inclusi nel paper “Regulating ESG: A step in the right direction”.
Secondo il sondaggio, il 61% degli intervistati ritiene che il Regolamento migliorerà la concorrenza nel settore della gestione patrimoniale, mentre il 22% ritiene che avrà un impatto negativo. Alcuni membri ritengono che le regole potrebbero svantaggiare le boutique in quanto i costi supplementari saranno sentiti in modo sproporzionato. Alcuni membri chiedono alle autorità di regolamentazione dell’Ue di limitare l’importo che i fornitori di dati possono addebitare per la ricerca Esg e l’analisi, al fine di creare un campo di gioco più equo tra le boutique e le aziende più grandi, mentre il 66% dei membri ha già integrato il lavoro Esg nei processi dei team di investimento. Più di un quarto (27%), nel frattempo, ha deciso di assumere specialisti Esg appositamente per affrontare le nuove normative.
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