Servono “transition bond” per aiutare le aziende a essere più verdi. Lo afferma Axa Investment Managers indicando che nel mercato delle obbligazioni green è necessaria una nuova tipologia di emissioni che consenta alle società che fanno un uso intensivo di carbonio di ridurre l’impiego dei carburanti fossili.
I green bond sono una categoria di investimento ormai ampiamente diffusa tra gli investitori obbligazionari, tuttavia per Axa Im quest’asset class si trova a un punto di svolta: il settore potrebbe non essere in grado di lanciare sul mercato un numero di emissioni sufficienti a soddisfare la domanda. Da qui la proposta dei “transition bond” contenuta nell’intervento di Yo Takatsuki , head of Esg research e active ownership, e di Julien Foll, responsible investment analyst. Si tratta di strumenti di debito pensati per aiutare le società che non sono ancora “verdi” e che faticano a vedere riconosciute le proprie emissioni come green bond di qualità. Strumenti che impegnerebbero le aziende a diventare più ecologiche e sostenibili nel tempo, sfinanziando per esempio progetti come la cattura e lo stoccaggio di carbonio, gli impianti di cogenerazione e le infrastrutture per il trasporto di gas.
In quest’ottica, Axa Im ha preparato delle linee guida a supporto dei potenziali emittenti di “transition bond”, affrontando tematiche come la reportistica, la gestione dei proventi e la sostenibilità degli emittenti, allo scopo di creare un mercato regolamentato per tali strumenti.
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