Peggiora la percezione della corruzione del mondo. Ma l’Italia migliora
L’Indice di Percezione della Corruzione nel settore pubblico e politico elaborato da Transparency International evidenzia un peggioramento nel 2016. I dati, presentati il 25 gennaio, evidenziano che il 69% dei 176 Paesi analizzati ha ottenuto un punteggio inferiore a 50, su una scala da 0 (molto corrotto) a 100 (per nulla corrotto), mostrando come la corruzione nel settore pubblico e nella politica sia ancora percepita come uno dei mali peggiori che infesta il mondo. Il Cpi di quest’anno, si legge in una nota, «mostra che la percezione della corruzione è aumentata in generale nel mondo, sono più i Paesi infatti che hanno perso punti di quelli che ne hanno guadagnati».
Ancora una volta Danimarca e Nuova Zelanda (90) guidano la classifica dei Paesi virtuosi, seguiti a ruota da Finlandia (89) e Svezia (88). «Non sorprende che questi stessi Paesi siano quelli che possiedono le legislazioni più avanzate in fatto di accesso all’informazione, diritti civili, apertura e trasparenza dell’amministrazione pubblica».
All’opposto, Somalia (10), Sud Sudan (11), Corea del Nord (12) e Siria (13) chiudono tristemente la classifica.
L’Italia segna un miglioramento del suo Cpi per il terzo anno consecutivo, raggiungendo quota 47 su 100.
«Ancora troppo poco, soprattutto in confronto a i nostri vicini europei, ma il trend positivo è indice di uno sguardo più ottimista sul nostro Paese da parte di istituzioni e investitori esteri».