Peers (Mirova): «L’annuncio di Trump sul clima avrà effetti smorzati»
La decisione di uscire dagli accordi sul clima del presidente americano Donald Trump non ha condizionato gli investitori e i mercati. Non è una questione di indifferenza alle mosse degli Stati Uniti. Ma la consapevolezza che la direzione sostenibile degli Usa, evidentemente, non dipende dalle scelte (o solo dalle scelte) della Casa Bianca.
Secondo Jens Peers, Cfa Global Cio, Equity e Fixed Income di Mirova, affiliata di Natixis, c’è un aspetto strutturale delle imprese: «L’impatto della decisione sarà per lo più psicologico poiché la combinazione tra tecnologie sempre più avanzate, realtà economiche attive nella produzione di energia e nell’efficientamento energetico, regolamentazione statale e reazioni, sia a livello individuale che aziendale, ridurranno il potenziale impatto negativo della scelta di Trump». Ma a pesare c’è anche un aspetto “burocratico”: «I termini dell’attuale accordo consentono di recedere non prima che siano trascorsi quattro anni dalla ratifica, che per gli Usa significa novembre 2020, ovvero il mese in cui si svolgeranno le prossime elezioni americane. Pertanto, sia la rinegoziazione dei termini che l’accordo saranno un importante argomento di discussione della prossima campagna elettorale».
In sintesi, «è difficile prevedere – conclude Peers – come il mercato azionario reagirà, tuttavia crediamo che la reazione sarà smorzata. In qualità di investitore responsabile, o anche solo come investitore, crediamo fortemente in una transizione verso un’economia meno legata al carbone, in quanto da una parte i consumatori preferiscono prodotti più efficienti a livello energetico e, dall’altra, i costi delle tecnologie rinnovabili continuano a scendere. A una prima valutazione, riteniamo che questa decisione avrà un impatto minimo sui prezzi delle azioni nel breve termine e, pertanto, non cambieremo la nostra strategia di investimento a seguito di questa decisione».
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