Parlamento Ue adotta la direttiva anti greenwashing al consumo
Il Parlamento europeo ha adottato a larga maggioranza (593 favorevoli, 21 contrari) la direttiva europea contro il greenwashing al consumo presentata dalla Commissione Ue lo scorso 30 marzo 2022 (vedi l’articolo “Ue, prima legge contro il greenwashing al consumo”). In base alla cosiddetta direttiva “Empowering Consumers for the Green Transition”, saranno vietate le informazioni fuorvianti sui prodotti al fine di assicurare informazioni trasparenti da parte delle imprese che operano nel mercato dell’Ue e promuovere scelte di acquisto più informate da parte dei consumatori (vai al comunicato stampa; scarica il documento).
In sintesi:
- La direttiva vieta le indicazioni ambientali vaghe e non comprovate come “ecologico”, “rispettoso dell’ambiente”, “naturale”, “riciclato” e “biodegradabile”.
- Saranno vietate le affermazioni secondo cui un prodotto ha un impatto neutro, ridotto o positivo sull’ambiente grazie a programmi di compensazione delle emissioni.
- L’uso delle etichette di sostenibilità sarà regolamentato. In futuro, nell’Ue saranno consentiti solo i marchi di sostenibilità basati su schemi di certificazione ufficiali o stabiliti da autorità pubbliche.
- Le informazioni sulla garanzia devono essere più visibili e sarà introdotta una nuova etichetta di estensione della garanzia.
- Saranno vietate anche le indicazioni infondate sulla durata, gli inviti a sostituire i beni di consumo prima del necessario e le false dichiarazioni sulla riparabilità di un prodotto.
La direttiva è in attesa dell’approvazione finale da parte del Consiglio dell’Ue. Una volta approvata, gli Stati membri avranno un periodo di 24 mesi per incorporare la direttiva nella loro legislazione nazionale e designare un organo di vigilanza preposto alla supervisione di questo processo.
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