Onu, Covid ha cancellato decenni di progressi sugli Sdgs
Il Covid-19 ha cancellato decenni di progressi per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdgs) dell’Agenda 2030. È la conclusione cui arriva il rapporto dell’Onu “Sustainable Development Goals Report 2021”. Il documento parte dal presupposto che il mondo non era sulla buona strada per raggiungere i 17 obiettivi anche prima della pandemia, ma ora tutti i Paesi dovranno intraprendere passi decisivi nei prossimi 18 mesi.
Dal report emerge che nel 2020 un equivalente di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno sono stati persi, si stima che il numero di persone che soffrono la fame sia aumentato di 83-132 milioni, mentre altri 119-124 milioni di persone sono finite in povertà. La pandemia ha interrotto l’erogazione di servizi sanitari essenziali e rischia di arrestare anni di progressi nei campi della maternità e dell’infanzia. Inoltre, il Covid ha esposto e intensificato le disuguaglianze all’interno e tra i Paesi.
I dati non sono positivi anche sul versante climatico: la temperatura media globale è stata di circa 1,2°C al di sopra dei livelli preindustriali e non sono stati rispettati gli obiettivi al 2020 per arrestare la perdita di biodiversità e invertire la perdita annuale di 10 milioni di ettari di foresta che si è verificata tra il 2015 e il 2020.
La pandemia ha influito negativamente anche sui progressi verso la parità di genere: la violenza contro donne e ragazze si è intensificata e le donne hanno subito una quota sproporzionata di perdite di posti di lavoro e maggiori responsabilità di assistenza a casa.
Infine, i flussi globali di investimenti diretti esteri sono diminuiti del 40% nel 2020 rispetto al 2019. Il Covid ha portato enormi sfide finanziarie, in particolare per i Paesi in via di sviluppo, con un significativo aumento del debito pubblico.
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