Onlus e donazioni via web: già dieci i progetti finanziati con Hug
HUG – Tap to donate, la prima applicazione italiana di mobile giving per smartphone e tablet, operativa dallo scorso settembre, ha concluso la raccolta fondi a favore di 10 progetti chiusi e attualmente ne ospita sull’applicazione 7. Gli interventi in fase di realizzazione grazie all’operato di HUG portano aiuto a: minori che hanno subito gravi maltrattamenti, giovani emarginati che desiderano inserirsi nel mondo del lavoro, malati che necessitano di cure ed assistenza, popolazioni che soffrono per malnutrizione, mamme e bambini che vivono nelle zone meno fortunate del mondo, profughi del conflitto in medio oriente. Come? Ristrutturando scuole, case e comunità; garantendo nutrimento, medicinali e protezione; dotando le strutture sanitarie locali di strumentazione adeguata e personale qualificato; promuovendo lo sviluppo sostenibile e l’imprenditorialità femminile.
Questo primo traguardo della startup italiana Do solidale rispecchia una tendenza a livello mondiale. Nel 2015 le donazioni sul web sono cresciute del 9,2%, registrando un’ottima performance dei dispositivi mobili, scelti come strumento preferito da quasi il 14% dei donatori.
Al fine di mettere a disposizione dei potenziali donatori uno strumento affidabile HUG individua Onlus che comunicano in maniera trasparente il proprio operato, che sottopongono il bilancio a revisione contabile, ed efficienti dal punto di vista dell’impiego delle risorse, ossia che investono in progetti non meno del 70% dei fondi raccolti.
Come si legge in una nota della società, HUG – Tap to donate è stata messa a punto con il duplice obiettivo di aprire un nuovo canale di raccolta fondi per le Onlus e offrire un sistema sicuro per chiunque voglia contribuire a migliorare il mondo che lo circonda.
«I donatori su HUG contribuiscono alla realizzazione di progetti concreti e se lo desiderano possono “abbracciarli” e venire quindi aggiornati sull’impatto e sui risultati che generano – spiega Alice Corinaldi, Director di Do Solidale, con un passato nella Cooperazione Internazionale e nell’Organizzazione Mondiale della Sanità – Avvicinandomi al mondo digitale, già quando collaboravo in Sud Africa con un’organizzazione non profit, mi sono resa conto che internet può essere di grande supporto al terzo settore rendendo la sua attività più efficiente ed efficace.»
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