Secondo il nuovo rapporto “Net Zero Readiness Report 2023” di Kpmg, le attuali iniziative sono insufficienti a raggiungere gli obiettivi globali di Net zero entro il 2050 e di aumento della temperatura a 1,5°C, in linea con l’Accordo di Parigi. Lo studio ha esaminato le misure per ridurre le emissioni di gas serra adottate in 24 Paesi e in 6 settori strategici per l’economia, evidenziando i risultati raggiunti e le sfide future.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/352 “Obiettivi climatici, Kpmg boccia i progressi globali”), emerge che, nonostante i progressi nell’incremento della produzione di energia a basse emissioni di carbonio e delle tecnologie industriali, rimangono ostacoli significativi per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali. Il report sottolinea quindi la necessità che i governi e l’industria adottino nuove strategie per raggiungere i target entro il 2050.
Le principali sfide individuate sono: l’aumento dei livelli di debito pubblico in molte economie dopo il Covid, i maggiori tassi di interesse, l’aumento della spesa energetica in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, ma anche il costo relativamente elevato delle tecnologie alternative all’energia pulita, il crescente fabbisogno energetico e le esigenze ambientali contrastanti emerse a seguito della transizione energetica.
Tra i Paesi analizzati dal report di Kpmg, l’Italia presenta dei punti di forza per quanto riguarda l’efficienza energetica, anche perché intende diventare un hub per l’idrogeno verde. Tuttavia, le difficoltà nell’ottenere le autorizzazioni per lo sviluppo di nuove forme di energia e per la ristrutturazione delle abitazioni, in particolare quelle più antiche e storiche, rappresentano un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di Net zero.
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