Il report di Climate Action 100+ e Iigcc
Net Zero, linee guida al settore elettrico
Gli investitori prendono in mano la decarbonizzazione dei settori a maggiori emissioni, e conducono il dialogo con le società interessate ad allinearsi all’obiettivo Net Zero. La carica degli investitori è guidata da Climate Action 100+, iniziativa che coinvolge oltre 615 investitori sul clima, e dall’Institutional Investors Group on Climate Change (Iigcc). L’ultimo settore finito nel mirino è quello dell’energia elettrica che, da solo, rappresenta il 40% delle emissioni globali. L’industria dell’elettricità, infatti, non solo è il maggiore emettitore al mondo, ma dalla sua decarbonizzazione dipendono i piani Net Zero di molti altri settori. Le aspettative degli investitori per le società di utenze elettriche sono state delineate nel report “Global Sector Strategies: Investor interventions to accelerate net zero electric utilities”.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 276 “Clima, roadmap per il settore elettrico”), le linee guida fanno parte di Global Sector Strategies, il nuovo approccio globale lanciato da Climate Action 100+ che si concentra sul raggiungimento degli obiettivi climatici a livello di settore, mirando a quelli che producono maggiori emissioni di gas serra. Le strategie di settore sono sviluppate dalle reti di investitori fondatori di Climate Action 100+, tra cui Aigcc, Ceres, Igcc, Iigcc e Pri. Oltre a quello elettrico, gli altri settori ad alte emissioni selezionati sono: acciaio, alimenti e bevande, aviazione.
LE LINEE GUIDA
La nuova strategia di settore è in linea con i percorsi stabiliti nel recente rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) per realizzare lo scenario Net Zero entro il 2050. Il documento di Climate Action 100+ e Iigcc prevede che, per raggiungere i target globali, il settore delle utility elettriche deve conquistare il Net Zero entro il 2040 a livello globale ed entro il 2035 nelle economie avanzate. Il report delinea le azioni prioritarie, per aziende e investitori, per ottenere questo obiettivo.
Il piano prevede la mappatura di chiare strategie di decarbonizzazione che minimizzino l’uso di cattura e compensazione del carbonio, una data per l’eliminazione graduale della produzione di carbone, l’arresto immediato di nuovi investimenti nel carbone. Le linee guida chiedono di garantire che la nuova generazione di gas naturale sia pari a zero e di fissare un obiettivo di Net Zero per tutta l’energia venduta o distribuita. Infine, il rapporto stabilisce aspettative per le aziende e per gli investitori a favore di una transizione giusta, gestendo e mitigando l’impatto sociale. Dal canto loro, gli investitori si impegnano ad agire per rimuovere gli ostacoli normativi e politici e ad aumentare gli investimenti in energia pulita.
Il report rileva che il settore non è attualmente sulla buona strada per raggiungere questo obiettivo entro i tempi richiesti. L’intensità delle emissioni della produzione di energia, infatti, sta diminuendo, ma non le emissioni assolute. La maggior parte delle aziende deve ancora fissare obiettivi di Net Zero, mentre quelli esistenti devono essere anticipati di 10-15 anni. Delle 68 società elettriche quotate in Borsa, solo una, Ørsted, ha un piano di decarbonizzazione coerente con il percorso dello Iea per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C. Il paper, quindi, sottolinea l’urgenza delle azioni necessarie per decarbonizzare il settore, soprattutto in considerazione del fatto che si prevede che la domanda di elettricità crescerà di oltre il 166% a livello globale entro il 2050.
Alessia Albertin
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