Nel 2025 i Private Equity puntano sulle strategie Esg
La quarantacinquesima edizione dell’Italy Private Equity Confidence Survey, il report semestrale realizzato da Deloitte Private con il contributo di Aifi (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt), evidenzia che, per il primo semestre 2025, l’attenzione alle strategie Esg delle aziende target sarà uno dei principali trend di investimento per gli operatori del Private Equity e Venture Capital in Italia. La survey ha visto la partecipazione di 51 operatori.
«Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un’evoluzione significativa nelle priorità degli operatori,- ha dichiarato Claudio Scardovi, Deloitte Private Equity Leader – con le strategie Esg che ormai rappresentano uno standard consolidato nel nostro settore».
Per quanto riguarda le strategie Esg adottate dai fondi, quella più utilizzata, scelta dal 27,5% degli operatori, risulta essere il controllo degli standard Esg minimi durante la fase di due diligence prima di fare un investimento, quota in crescita rispetto al semestre precedente (+3,8 p.p.). Al secondo posto, il 26,8% degli operatori adotta l’implementazione di politiche e piani Esg nelle società in portafoglio (+4,4 p.p.). Il 19,6% preferisce invece valutare le opportunità di creazione di valore Esg durante la fase di due diligence, mentre il 10,9% afferma di favorire l’Esg value creation nelle società in portafoglio (-3,9 p.p.). Il 7,2% si limita a valutare le opportunità di investimento unicamente ai settori Esg-friendly.
Per quanto concerne l’importanza dei fattori Esg per i fondi durante la fase di due diligence, l’ambiente si conferma essere il fattore più significativo al momento, con una perdita di importanza in futuro (con una risposta media di 4,40 e del 3,58, rispettivamente, per quanto riguarda l’importanza presente rispetto a 5 anni fa, e quella prevista tra 5 anni rispetto ad oggi). Il secondo fattore più importante è quello sociale (con risposte medie di 3,98 e 3,63 rispettivamente, per quanto riguarda l’importanza presente e quella prevista tra 5 anni). Il fattore governance viene valutato meno significativo, con risposte medie rispettivamente di 3,75 e 3,37 rispettivamente, per quanto riguarda l’importanza presente, e quella prevista tra 5 anni.
AifiClaudio ScardoviDeloitte Privateprivate equity fund