L’espansione della zona a basse emissioni (Ulez) di Londra ha portato a una marcata diminuzione dell’inquinamento, senza influire sul numero di imprese o sulla spesa.

Nel 2019 Londra aveva introdotto nel centro città una zona con regole specifiche per migliorare la qualità dell’aria: chi guida i veicoli più inquinanti deve pagare una tassa giornaliera di 12,50 sterline, pena una multa di 180 sterline. Ad agosto 2023 la misura è stata estesa anche alle aree periferiche, nonostante le polemiche legate alla maggiore dipendenza da auto e furgoni di imprese e famiglie nella periferia.

Tuttavia, secondo i dati della Greater London Authority, un anno dopo essere state attuate nell’area più ampia della City, l’iniziativa ha determinato riduzioni misurabili: nelle periferie i livelli di No₂ sono scesi del 4,8 percento rispetto a uno scenario senza espansione e del 27% rispetto a un ipotetico contesto privo di qualsivoglia zona a basse emissioni. Complessivamente, le emissioni di ossidi d’azoto sono diminuite tra il 33 e il 39% e quasi il 97 percento dei veicoli ora è conforme agli standard richiesti. I dati evidenziano inoltre che l’espansione della Ulez non ha avuto ripercussioni negative sul flusso pedonale o sulla spesa.

Il sindaco Sadiq Khan ha sottolineato come queste misure rimuovano i veicoli più inquinanti dalle strade, avvicinando la città al rispetto dei limiti legali e generando benefici per la salute pubblica.

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