Mercato del carbone Ue, in arrivo una stretta
Una bozza di riforma del sistema europeo dello scambio di quote di emissione (l’Emissions Trading Scheme, Ets), di cui ha dato notizia EurActiv¸ confermerebbe le intenzioni della Commissione di abbassare i volumi di Co2 consentiti ai settori dell’Unione, includendo anche le emissioni derivanti dal trasporto marittimo e stradale, così come dagli impianti di riscaldamento.
La revisione del sistema Ets sarà il cuore dell’ampio pacchetto di misure che la Commissione presenterà il prossimo 14 luglio per definire strumenti e obiettivi specifici attraverso cui rispettare i vincoli stabiliti dalla nuova legge Ue sul clima. Il sistema Ets fissa prezzi per quote di emissione da parte di diversi settori industriali, rendendo possibile un mercato in cui scambiarle, e incentivando le aziende ad adottare misure e investimenti per la riduzione progressiva della produzione di Co2 e altri gas climalteranti.
Alla base della proposta di revisione vi sarebbe quindi una contrazione della soglia massima di emissioni consentite nei settori inclusi nel sistema Ets. Una risposta ai limiti finora vigenti, più volte criticati per i livelli alti di emissioni consentiti e assegnati ai diversi settori industriali, che per lungo tempo hanno tenuto bassi i prezzi del carbone, vanificando gli attesi risultati del mercato Ets sul versante climatico.
Negli anni recenti, a seguito di alcune revisioni alla normativa, i prezzi del carbone si sono impennati, raggiungendo i 50 euro per tonnellata di Co2 equivalente, e permettendo al sistema di funzionare come incentivo alla riduzione delle emissioni. Una strada che adesso Bruxelles intende rafforzare, abbassando le quote concesse e una loro contrazione progressiva funzionale al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
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