McKinsey shock: non c’è abbastanza terra per le rinnovabili
Un report di McKinsey, “Land: A crucial resource for the energy transition“, spiega come uno dei maggiori impedimenti al raggiungimento degli obiettivi sostenibili sia la scarsità di terre dove costruire pale eoliche, pannelli solari e altre strutture per aiutare nella transizione climatica ed energetica.
Lo studio porta a esempio come tra Germania, Francia e Italia l’estensione di terreno necessaria per le infrastrutture sia pari alla totalità del Belgio. Come se ciò non bastasse, una serie di impedimenti regolatori e ambientali riduce di molto gli spazi disponibili dediti a queste strutture sui territori, a punto che, sui terreni disponibili in Germania e in Italia, dopo avere tenuto in considerazione le varie limitazioni, rimarrebbero disponibili per gli impianti eolici solo il 9% dei terreni tedeschi, mentre per gli impianti solari meno dell’1% di quelli italiani.
Il report include infine una serie di raccomandazioni per chi si occupa di gestire l’uso del territorio per garantire la disponibilità di un maggior numero di terreni adatti alle rinnovabili, tra cui:
- l’aggiornamento della pianificazione territoriale e dell’allocazione dei terreni
- la revisione dei vincoli normativi che limiterebbero l’allocazione dei terreni ai progetti Esg
- la sostituzione degli impianti esistenti con altri più efficienti
- l’offerta di incentivi alle comunità locali per la costruzione delle infrastrutture
- la conservazione della biodiversità
- l’utilizzo di “superfici sigillate” per il fotovoltaico.