Da Marr policy e controlli per un maggior benessere di pesci e galline
Marr, società attiva in Italia nella commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari al foodservice, ha annunciato alcune importanti iniziative di sostenibilità in tema di prodotti ittici, che rappresentano un terzo delle vendite della società, e più in generale di benessere animale, adottando una specifica policy che include anhce le uova e le galline.
Nel dettaglio, Marr ha ottenuto la certificazione Msc (Marine Stewardship Council) per la catena di custodia. I prodotti che dipsongono di questa certificazione, quindi, provengono da zone di pesca governate attraverso avanzati programmi di gestione e con un sistema sostenibile riconosciuto a livello internazionale. L’azienda ha introdotto anche una policy sul benessere dei pesci, grazie al programma “filiera ittica sostenibile” che controlla tutti i fornitori presenti nella catena di produzione.
A questo si aggiunge una policy sul benessere animale dove l’impegno nel settore ittico si estende anche agli allevamenti in acquacultura. Un altro punto saliente di questa policy riguarda le uova e gli ovoprodotti.vMarr ritiene che il confinamento delle galline in gabbie, sebbene realizzate in conformità alla normativa vigente, sia una pratica dannosa per il benessere degli animali: per tanto ha deciso di sospendere la commercializzazione di uova e ovoprodotti derivantidalle galline allevate in gabbia entro il 2025.
Saranno eseguite entro il 2019 anche campagne di sensibilizzazione rivolte ai clienti al fine di promuovere l’utilizzo di uova e ovoprodotti provenienti da allevamenti a terra e biologici.
Marr si impegna nel triennio 2019-2021 ad attuare un piano di verifiche ispettive al fine divalutare la conformità rispetto agli standard di benessere animale sottoscritti dai fornitori.
I criteri di Benessere Animale sono per Marr parte integrante dei requisiti di fornitura, al fine di assicurare nelle filiere il rispetto della normativa vigente in Italia e nella UE sul benessere animal
e edelle cinque libertà previste dal “Farm Animal Welfare Council del 1979”