Il Regno Unito ha avviato una consultazione su come applicare una nuova tassa sulle importazioni di carbonio a partire dal 2027.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 367 “Uk, tassa sul carbonio dal 2027”), il proposto meccanismo di adeguamento delle frontiere del carbonio (Cbam) si applicherà alle importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio, con l’obiettivo di proteggere le imprese britanniche dall’importazione di prodotti più economici da Paesi con politiche climatiche meno severe.
Il governo ha proposto sette aliquote fiscali per i settori del ferro e dell’acciaio, dell’alluminio, dei fertilizzanti, dell’idrogeno, della ceramica, del vetro e del cemento. Le commissioni dipenderanno dalla quantità di carbonio emessa nella produzione del bene importato e dall’eventuale divario tra il prezzo del carbonio applicato nel Paese di origine e il prezzo del carbonio affrontato dai produttori britannici.
Londra, che ha l’obiettivo di raggiungere il Net zero entro il 2050, aveva già lanciato un sistema di scambio di emissioni (Ets) nel 2021 per far pagare a centrali elettriche, fabbriche e compagnie aeree ogni tonnellata di anidride carbonica che emettono.
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