L’Ocse boccia i controversy score dei rating Esg
L’Ocse ha criticato l’uso dei punteggi di controversia offerti dai principali fornitori di rating e ha detto che non sono adatti a valutare la conformità delle società con le sue linee guida per la condotta aziendale responsabile. Come riportato dalla Rassegna stampa aumentata ESG/402, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha realizzato un rapporto (“Behind Esg ratings”) in cui analizza i servizi di monitoraggio delle controversie offerti dai fornitori di dati e rating Esg. In particolare, l’Ocse critica l’uso da parte degli investitori dei punteggi di controversia offerti dai principali fornitori di rating, per escludere le società a causa di violazioni dei diritti umani o altri motivi sociali.
Questi punteggi sono spesso commercializzati come allineati alle linee guida dell’Ocse e ai Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani (Ungp), due quadri di “soft law” usati come punto di riferimento globale per la condotta aziendale responsabile. Tuttavia, storicamente questo approccio è stato criticato perché rifletterebbe maggiormente una misura di rischio reputazionale (dovuto alle notizie pubblicate sugli impatti da parte delle aziende) piuttosto che un assessment sul comportamento aziendale. Anche l’Ocse rileva come «da soli, gli screen sulle controversie non sono in genere sufficienti per valutare la compliance con le raccomandazioni dell’Ocse». L’auspicio dell’Organizzazione è che nel tempo vengano sviluppati approcci maggiormente sfumati nel caso di prodotti di rating Esg che misurano l’allineamento con le linee guida.
Non solo. L’organismo, che ha pubblicato il report come risposta a una richiesta del G20 Sustainable Finance Working Group sulla qualità dei dati e delle metodologie, ha anche respinto l’utilizzo dei rating Esg per valutare la due diligence aziendale della Responsible Business Conduct (RBC). Il motivo dipende dal fatto che, in genere, i rating Esg forniscono metriche legate a specifici aspetti mentre le metriche di RBC due diligence secondo le linee guida Ocse riguardano trasversalmente tutti gli aspetti (per esempio l’engagement degli stakeholder e la riparazione sono step importanti di un sistema di gestione ambientale solido e non dovrebbero essere limitati agli impatti e ai rischi sui diritti umani). Secondo l’analisi effettuata dall’Ocse su 2.000 metriche di otto rating provider, la valutazione sull’esistenza di un grievance assessment riguarda in particolare il tema dei diritti umani. Similmente, su 14 metriche che valutano l’esistenza di processi di due diligence, solo una è sector agnostic mentre quattro sono collegate a diritti umani, corruzione e diritti dei lavoratori.
