I ceo scrivono all’Europa per una ripresa più sostenibile
Trasformare l’Unione Europea per «costruirne un’Europa più resiliente, digitalizzata, prospera e sostenibile per le generazioni future». È questo l’obiettivo della lettera aperta dal titolo “Collaborating to recover for a more resilient, prosperous and sustainable Europe” firmata il 29 giugno dagli amministratori delegati di 11 multinazionali attive in diversi settori, e indirizzata a Commissione, Consiglio e Parlamento europeo.
I firmatari sono i numeri uno di Volkswagen, Enel, Siemens, Iberdrola, Abb, E-on, Scania, Sap, Schneider Electric, Mærsk e Akzo Nobe, che insieme impiegano un totale di 1,7 milioni di persone e generano entrate per oltre 600 miliardi di euro. Nella lettera, i ceo scrivono di voler «sostenere con forza il programma Next Generation EU della Commissione europea per dare impulso all’economia nel breve termine», ma propongono anche alcuni principi di base per sostenere la ripresa europea nel lungo termine dopo l’emergenza.
Tra le priorità indicate, le misure con effetti positivi immediati sull’occupazione, volte a favorire lo sviluppo sostenibile in linea con gli obiettivi ambientali del Green Deal europeo per il 2030 e il 2050. Gli ad chiedono anche di rimuovere gli ostacoli agli investimenti del settore privato a favore di tecnologie a basse emissioni e zero emissioni, energie rinnovabili, efficienza energetica e circolarità, e di incoraggiare invece riforme fiscali e un sistema olistico di tariffazione della CO2 con un “carbon pricing” ambizioso.
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